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Franceschini: “Il turismo in Italia ripartirà, ma serve maggiore qualità”

Il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini (nella foto) interviene in merito alla possibile ripresa del settore turistico, spiegando che “Il turismo è il settore colpito più duramente dalla crisi. La pandemia lo ha trascinato in un deserto con perdite ingentissime e tantissime imprese che hanno bisogno di aiuto. Una situazione drammatica, aggravata dal fatto che nel 2019 almeno il 50 per cento del turismo in Italia era turismo internazionale. Oggi dobbiamo aiutare le imprese e i lavoratori del turismo a superare le difficoltà, ma sappiamo che il turismo tornerà imponente e ripartirà prima di altri settori. Una volta superata la pandemia, le persone avranno voglia di viaggiare e l'Italia è nel mondo in cima ai desideri di tutti. Dobbiamo prepararci a quel momento”.

Intervenendo durante i lavori della IX Cabina di Regia per l'Italia Internazionale organizzata dal ministero degli affari esteri, ha commentato “Il Piano strategico del turismo che stiamo iniziando ad aggiornare indicava delle strade e mantiene la sua validità. Dobbiamo usare questa fase per costruire la possibilità di richiamare un turismo numeroso, ma di qualità, colto, con capacità di spesa, non quello a basso costo e poco rispettoso, che morde e fugge e non lascia niente. Il pericolo quindi è che si ritorni ad una situazione di super affollamento, soprattutto delle città d'arte e alla necessità di governare flussi esponenziali di turisti. Per questa serie di motivi abbiamo indicato alcune richieste da inserire nel Recovery: una grande riqualificazione delle strutture ricettive, infrastrutture materiali come l'alta velocità e immateriali come quelle digitali, la valorizzazione dell'Italia minore, l'Italia dei borghi, delle ferrovie storiche, dello slow food. E infine una grande campagna di promozione, che stiamo facendo insieme al Maeci, che punti sulla differenziazione degli attrattori turistici, ma anche ai grandi eventi, come per esempio l'anno di Dante. Stiamo lavorando con le nostre strutture nel mondo perché ogni evento deve puntare alla costruzione di un’identità nazionale e alla promozione turistica del Paese".

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