Ultimo aggiornamento alle 10:41
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Tampone a fine vacanza: come districarsi nella giungla delle regole

La giungla delle regole sulla condotta da tenere al rientro dalle vacanze è più che mai intricata. Non solo sul fronte internazionale, ma anche su quello interno, in quanto anche le regioni italiane stanno procedendo in ordine sparso.

Come riportato dal Sole24Ore, innanzitutto il tampone resta necessario al rientro da quattro Paesi europei: Malta, Spagna, Croazia e Grecia.
Pertanto, chi nei 14 giorni precedenti all'arrivo in Italia ha soggiornato in questi Paesi, deve presentare alle autorità una certificazione attestante che, nelle 72 ore antecedenti all'ingresso nel territorio nazionale abbia effettuato un tampone con esito negativo. Oppure, entro 48 ore dal rientro deve fare un tampone all’aeroporto, al porto di sbarco o contattando l'azienda sanitaria locale di riferimento. In attesa di effettuare il test si deve osservare l'isolamento fiduciario presso la propria abitazione. Gli aeroporti italiani si sono in massima parte attrezzati per rispondere a questa esigenza, anche se talvolta con orari ridotti. Sul fronte dei porti invece c’è ancora da lavorare. Ad Ancona, per esempio, non si sono fino ad ora effettuati tamponi.

E una volta rientrati a casa, variano anche le regole da seguire in attesa dell’esecuzione dell’esame: se in Lazio occorre  sottostare all’isolamento domiciliare, in Lombardia in attesa dell'esito del tampone è fortemente consigliato di ridurre la vita sociale e usare la mascherina anche all'aperto e con i conviventi. In Campania invece il governatore Vincenzo De Luca ha imposto il tampone a tutti i residenti della regione di rientro dalle vacanze da qualsiasi Paese estero.

Chi nei 14 giorni antecedenti ha soggiornato o transitato in Bulgaria o in Romania, deve invece restare in quarantena per due settimane

C’è poi il caso Sardegna: molte regioni hanno previsto la possibilità di effettuare un tampone a chi rientra dopo aver soggiornato sull’isola. Un accordo ancora non c'è, ma al tavolo del ministero della Salute, regioni e governo stabiliranno a breve come gestire i test per chi riparte e per chi arriva.

Venendo alle destinazioni extra Ue, permane l’obbligo di quarantena e i viaggi sono comunque consentiti solo per “comprovate esigenze lavorative di assoluta urgenza, motivi di salute, comprovate ragioni di studio, rientro presso il proprio domicilio”.

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