Ultimo aggiornamento alle 10:02
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Località balneari in allarme: "Il Governo torni sui suoi passi"

L'allarme è partito dalle associazioni campane del turismo, ma potrebbe presto estendersi a tutte le regioni. Oggetto della protesta le nuove decisioni del Governo che, in base all’ultimo decreto legge varato dal Consiglio dei Ministri, prevede l'erogazione di contributi a fondo perduto alle imprese turistiche attive nei capoluoghi di provincia e nelle città metropolitane, escludendo in pratica le località balneari e montane dagli aiuti.

La protesta delle Federalberghi locali
Dopo la protesta del presidente di Federalberghi Campania, Costanzo Iaccarino, arriva un documento delle associazioni delle zone balneari e montane della regione con in testa le Federalberghi di Capri, Ischia & Procida a cui si sono associate le Federalberghi Campi Flegrei, Costa del Vesuvio, Pompei, Penisola sorrentina, Caserta, Avellino e Salerno.

“A sentire qualche onorevole o senatore - spiegano il presidente di Federalberghi Isola di Capri, Sergio Gargiulo, e Luca D’Ambra, presidente dell’isola di Ischia & Procida - gira voce che il turismo italiano sia in risalita perché le spiagge sono piene e qualche collega di Governo a queste voci ha creduto. Sulle nostre isole però - aggiungono - gli alberghi sono aperti, ma la domanda raggiunge appena il 50% degli altri anni solo nei fine settimana. Qualche punto percentuale in più forse lo avremo nelle due settimane centrali di agosto, ma non basta certo questo a farci sentire più fortunati delle città d’arte e quindi rappresentare motivo per non essere ammessi a una forte iniezione di liquidità nelle imprese e al prolungamento fino alla prossima primavera della Naspi per i lavoratori”.

I problemi di liquidità ci sono per tutti
La crisi, aggiungono i due presidenti, c’è e si sente e nei prossimi mesi ci saranno grossi problemi di liquidità per tutti “nel momento in cui dovremo garantire le attività ordinarie di manutenzione delle strutture e far fronte agli adempimenti fiscali che prima o poi presenteranno il conto. E poi - aggiungono Gargiulo e D'Ambra - c’è la voce del personale: dobbiamo e vogliamo garantire i lavoratori che rischiano di essere travolti insieme a noi dal vortice che ci potrebbe investire”.

Manca la componente straniera
Ben venga, certo, il turismo di prossimità, ma quella che manca è la componente straniera, quella che incide sensibilmente sui ricavi e sul Pil nazionale”. Una situazione, questa, comune a tutte le località balneari della Campania, ma anche delle zone interne della regione che negli ultimi anni proprio dal turismo straniero sono state riscoperte “e che oggi insieme a noi intendono far fronte comune per far tornare il Governo sui suoi passi”.

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