Ultimo aggiornamento alle 12:23
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Overtourism: cos'è e come si combatte. Il caso Venezia

di Oriana Davini

Masse di turisti intruppati in tour banali che si ammassano in luoghi iconici troppo affollati per poter essere apprezzati davvero: benvenuti nell'era dell'overtourism, fenomeno recente che riguarda sempre più destinazioni, Venezia in primis, dove il 70 per cento dei flussi turistici si concentrano in quattro ore solo in alcuni punti.

Il Parlamento Europeo quest'anno ha commissionato un'indagine per capire meglio il problema, giungendo a definire l'overtourism "una situazione in cui gli impatti turistici in un certo momento e in un certo luogo eccedono la capacità fisica, ambientale, economica, sociale, psicologica e politica".

Le soluzioni
Come uscirne? Secondo Mara Manente, direttore del Centro Internazionale di Studi sull'Economia Turistica (Ciset), "occorre rivedere e bilanciare il modello di crescita. Bisogna saper raccogliere i dati e interpretarli, innovare l'esperienza del viaggiatore coinvolgendo anche la cittadinanza, puntare su una domanda responsabile, controllare i fenomeni non regolamentati e infine aumentare la capacità di carico".

Nel caso di Venezia, "sarebbe utile differenziare i punti d'accesso e gli itinerari, lavorando a monte sul processo di scelta del visitatore, aumentando la quota di repeater, diversificando e riqualificando l'offerta".

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