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Wedding tourism in Italia: i perché di una scelta

La più amata dai futuri sposi è Amalfi, ma è alla Toscana che va la quota maggiore del mercato dei matrimoni internazionali. A stabilirlo il primo Osservatorio Italiano ‘Destination Wedding Tourism’, presentato a Bologna in occasione della quinta edizione di Buy Wedding in Italy.

Un mercato, quello delle nozze italiane, che è in continuo aumento. In base all’analisi dei dati, infatti, si prospetta per quest’anno il superamento dei 9mila matrimoni di stranieri sul nostro territorio, pari al 2,1% in più sullo scorso anno. Un business che coinvolge oltre 440mila stranieri, di cui 18mila sono sposi, e i rimanenti sono gli invitati alla cerimonia.

Le motivazioni dei neosposi
Grazie al wedding tourism, poi, le presenze complessive nelle location più romantiche del Belpaese sono state 1,78 milioni, per un fatturato di 486 milioni e 854mila euro nell’anno in corso.

La scelta di sposarsi in Italia, per molti stranieri, è legata all’indiscusso appeal del nostro territorio e la Toscana guadagna il 25,6% del mercato, seguita dalla Campania con il 15,3% e dalla Lombardia, il cui market share è del 14,3%.

Oltre al fascino dell’Italia, che orienta le decisioni del 31,1 per cento del totale dei futuri sposi, a guidare le loro scelte sono l’enogastronomia e i prodotti tipici, motivazione  indicata dal 15,8% degli intervistati, mentre l’11,7% ha detto di essere stato condizionato dal fatto che l’Italia è una ‘meta romantica’.

Per numerosi viaggiatori sposarsi nel nostro Paese “rappresenta un sogno” (9,4%), ma vi sono anche “motivi e legami familiari” (8%). Altri motivi che fanno scegliere l’Italia come luogo per il loro matrimonio sono l’indiscutibile valore degli “aspetti storici e culturali” e la “bellezza del paesaggio, il landscape”, rispettivamente con quote del 6,6% e del 6,3%.

Il ranking dei mercati
Ma quali sono i mercati più attratti dal nostro Paese? In primo luogo il Regno Unito, da cui giunge il 23,15 dei futuri sposi. Seguono i matrimoni di residenti negli Stati Uniti, che rappresentano uno share del 16,55 sul totale, e quelli dei tedeschi, al 10,7%. Aumentano anche le coppie LGBT straniere, che hanno raggiunto il 5,3% del totale.
Il wedding toruism, quindi, è un business appetibile anche perché destinato a crescere ancora, almeno secondo le dichiarazioni degli operatori interpellati. Ben il 46,45 di loro, infatti, afferma che il prossimo anno “organizzerà più matrimoni rispetto al 2019”.

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