Ultimo aggiornamento alle 15:28
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Sicilia, i danni del terremoto sul turismo: presenze a meno 50%

È di oltre il 50% la flessione di presenze nelle aree siciliane colpite dal sisma che, a Santo Stefano, ha danneggiato sei comuni del catanese ai piedi dell’Etna. Ai turisti scappati la notte stessa del terremoto, spiega il Giornale di Sicilia, si sono poi aggiunti quelli che hanno disdetto il cenone di Capodanno e la relativa permanenza negli alberghi.

"C'è stato - dice al Sole 24 Ore Nico Torrisi, presidente di Federalberghi e amministratore delegato della Sac che gestisce l’aeroporto di Catania - un danno importante per il territorio a causa delle cancellazioni. È passato un messaggio un po' esagerato sul sisma e nell’immaginario delle persone si è diffusa l’idea di un vulcano pronto a esplodere con virulenza, mentre noi sappiamo che l'Etna ha altre caratteristiche a
cui noi catanesi siamo abituati".

"Le cause di forza maggiore non esistono"
Le altre zone etnee hanno registrato un crollo delle prenotazioni del 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: “Qualcuno - ha aggiunto Torrisi - ha anche provato a far valere le cause di forza maggiore che, però, non esistono: l’aeroporto, ad esempio è stato sempre aperto e funzionante”.

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