Ultimo aggiornamento alle 08:03
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Guide turistiche,
l’Antitrust chiede
al Ministero
di rivedere le norme

Più concorrenza nel mercato delle guide turistiche. Il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, firma un documento con il quale l’autorità chiede al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo di rivedere le norme che regolano questa professione. Il motivo? La presenza di "restrizioni concorrenziali", come le definisce il testo pubblicato sul bollettino dell’Agcm, derivai dai decreti del Mibact del 7 aprile 2015 e del 11 dicembre dello stesso anno. Ovvero i due provvedimenti con i quali il dicastero ha individuato “oltre 3mila ‘siti di particolare interesse” e le “regole procedurali per l’ottenimento dell’abilitazione specifica per tali siti”, come si legge ancora nel documento.

Le motivazioni sono da ricercare nella storia recente delle norme che regolamentano l’attività di guida turistica. Con l’articolo 3 della legge 97/2013, infatti, erano stati superati i limiti territoriali, rendendo l’abilitazione alla professione di guida turistica valida su tutto il territorio nazionale. E questo, come riporta ancora il documento dell’Agcm, per adeguare “anche in Italia la regolamentazione della professione di guida turistica ai principi disposti dalle rilevanti direttive europee”.

Poi, la modifica avvenuta con il dl n. 83 del 31 maggio 2014, che è intervenuto a modificare la legge del 2013: in virtù della nuova norma, al Mibact toccava l’individuazione dei ‘siti di particolare interesse’ che richiedessero una specifica abilitazione e le regole conseguenti.

Di fatto, riassume l’Agcm, si è venuta a creare una situazione in cui esistono due figure di guida turistica: la prima ha una qualifica valida a livello nazionale che consente di operare in tutti i siti tranne quelli ‘specialistici’; la seconda, autorizzata a effettuare visite guidate nei siti specialistici “nell’ambito regionale in cui ha sostenuto la prova”. Di fatto, dunque, per oltre 3mila siti è necessaria una qualifica che ha valenza esclusivamente regionale.

“In ragione di quanto sopra - conclude Pitruzzella - l’Autorità chiede che le modifiche introdotte  con i citati decreti ministeriali del 7 aprile 2015 e dell’11 dicembre 2015 siano idonee a limitare ingiustificatamente l’attività delle guide turistiche e, pertanto, auspica che le osservazioni formulate possano indurre a un riesame della materia da parte delle autorità competenti”.

Leggi anche: Antitrust, mibact
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