Il settore turismo porterà in Italia 21,5 miliardi di euro a fine 2016, con un incremento del 17,2 per cento sull’anno precedente. Le stime sono di Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, che sul Corriere Economia sottolinea: “Numeri di tutto rispetto che non ci devono indurre però a crogiolarci sugli allori”.
Perché i dati del 2016, è evidente, sono frutto anche della situazione internazionale, e non solo della capacità attrattiva del prodotto italiano. “Personalmente – dice Bocca – vorrei vincere esclusivamente per i nostri meriti, e non per le disgrazie di Pesi come Tunisia, Egitto, Turchia e Francia”. Per vincere, sperò, Bocca chiede alla politica un passo in più verso il settore: “Al governo che si accinge a varare il piano strategico nazionale del turismo chiedo di sganciare le zavorre che limitano la competitività delle nostre imprese”.
Tre le priorità indicate dal presidente di Federalberghi: “Ridurre la pressione fiscale per consentire investimenti nella riqualificazione delle strutture, contrastare ogni forma di concorrenza sleale e di esercizio abusivo di attività turistiche, promuovere la presenza dell’Italia sui mercati internazionali e la destagionalizzazione della domanda turistica”.
