I big player ora vogliono l’incoming. Sono Alpitour e Uvet i grandi nomi del turismo che stanno lavorando per creare un nuovo player dell’inbound. Ognuno per la propria strada, ma le intenzioni sono ben chiare.
La conferma è arrivata nei giorni scorsi dal palco del TTDay di Amadeus svoltosi a Milano, dove sono intervenuti sia il patron di Uvet, Luca Patanè, sia il presidente e a.d. di Alpitour World, Gabriele Burgio.
Farà il suo debutto nel 2016 e sarà online e tradizionale. Non si sa molto di più del nuovo t.o. che Patanè ha intenzione di lanciare sul mercato il prossimo anno.
“Non posso rivelare molto di più, ma si tratterà di una realtà online e tradizionale” ha spiegato. Un messaggio chiaro comunque è passato: per dare vita a una realtà inbound di successo c’è bisogno di un serio contributo della politica.
“Per penetrare certi mercati serve il supporto del Governo che faccia accordi con altri governi – ha detto il manager -, soprattutto quello cinese: per avere il massimo dei risultati in certi mercati è necessario il supporto della politica”.
Le prospettive sul fronte inbound, comunque, per Patanè potrebbero ampliarsi ulteriormente: “Mi piacerebbe creare un polo incoming – aveva infatti dichiarato a TTG Italia nella rubrica Pressing pubblicata a fine maggio -, ma di fronte a un’opportunità non escludo che potrei anche fare acquisti”.
Ma il segmento inbound tenta anche Alpitour. Sempre durante il TTDay Amadeus, infatti, Gabriele Burgio, ha detto che si tratta di un settore “al quale stiamo guardando, ma vogliamo vedere se troviamo una chiave per farlo in maniera efficiente e originale. È un’inquietudine dei nostri azionisti”. Quello che peròil top manager aveva sottolineato nei mesi scorsi non lasciava adito a dubbi: “Fare i follower non ci interessa. Vogliamo fare incoming, ma farlo da leader”.
E se i due big sono pronti a investire nel segmento la loro potenza di fuoco, per l’incoming italiano potrebbe arrivare finalmente la svolta.
Rita Pucci
