Raggiunge quota 85,1 la percentuale degli italiani che non andrà in vacanza per Pasqua.
Questo il quadro mostrato da Federalberghi, che tramite una ricerca condotta con l'Istituto Acs Marketing Solutions, rivela che solo circa 9,05 milioni di italiani si concederanno un viaggio, per una permanenza media di 3,4 giorni e una spesa sui 340 euro; pur optando, però, per quasi 50 per cento dei casi, per sistemazioni presso amici e parenti, non generando un rilevante giro di affari per il settore.
Sul piano delle destinazioni, resterà il BelPaese la meta preferita per l'81 per cento degli italiani, che si distribuiranno per il 30,5 per cento al mare, per il 26,2 in località d'arte, per il 24,3 in montagna, e, per il 4,5 e 2,5 per cento in laghi e località del benessere; solo il 17 per cento sceglierà l'estero, ambendo soprattutto alle grandi capitali europee, nel 69,7 per cento dei casi.
Un quadro generale, dovuto in particolare a motivi di natura economica, nel 49,4 per cento dei casi, e che, commenta il presidente Federalberghi, Bernabò Bocca, "segna tempo instabile sul movimento turistico" e "deve far riflettere attentamente Governo e Parlamento, ai quali chiediamo l'adozione di misure straordinarie, quali un alleggerimento della pressione fiscale e degli altri costi che gravano sul sistema ricettivo ed una revisione degli incentivi per chi crea lavoro".
