Ultimo aggiornamento alle 12:28
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Tassa di soggiorno a Roma, allarme competitività da Confidustria Alberghi

Continuano le polemiche sulla delibera del consiglio comunale di Roma che ha dato il via libera all’aumento della tassa di soggiorno negli alberghi della Capitale.

Interviene nel coro di proteste anche Confidustria Alberghi attraverso il suo presidente Giorgio Palmucci (nella foto): “La delibera, che per i 4 e i 5 stelle vede un incremento rispettivamente del 100 e del 133 per cento, è un motivo di grande preoccupazione per gli operatori della città, ma anche per l’intero settore, visto l’impatto che la destinazione Roma ha sul turismo italiano - dice Palmucci -. Rischiamo di perdere ancora competitività”.

La disparità di trattamento fra destinazioni europee è al centro del ragionamento del presidente di Confindustria Alberghi. “Sarà complicato – dice - far capire al turista straniero perché a fronte degli 1,5 euro di Parigi o delle 0 sterline di Londra, a Roma sarà necessario pagare 6 o 7 euro per persona al giorno. Tanto più che solo il 10 per cento del gettito sarà destinato alla competitività del settore, quando invece progetti importanti come il Convention Bureau che sarebbe un importante volano di crescita per la città, restano ancora al palo”.

Altra nota dolente, i tempi di attuazione. “Se venisse confermata la tempistica con l’operatività al 1° settembre, i problemi sarebbero ancora maggiori per tutti i contratti già confermati – aggiunge Palmucci -. Speriamo possano ancora esserci dei margini di ripensamento nell’interesse di un settore che porta posti di lavoro e valore alla collettività”.

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