Un hotel a cinque stelle nel cuore di Torino, nel palazzo dove Antonio Gramsci abitò tra il 1914 e i l1921.
Grazie all'intervento di NH Hoteles - partner dell'iniziativa cofinanziata da Intesa Sanpaolo e Credito Valtellinese - Casa Gramsci diventa un hotel di lusso con 160 camere due negozi, un ristorante e un'area fitness con piscina sul tetto, ed è subito polemica sul nome che la struttura, in apertura a giugno, dovrebbe avere.
Per volere della società immobiliare Carlina, infatti, l'hotel dovrebbe essere intitolato allo stesso Gramsci; una scelta che lascia perplessi innanzitutto i vertici della catena spagnola, poi, come spiega repubblica.it, anche gli storici. "Credo - osserva Nicola Tranfaglia, che per anni ha insegnato storia contemporanea al'Università di Torino - che sia quanto meno opinabile intitolarlo a Gramsci. Il carcere duro e la terribile morte che gli sono toccati in sorte hanno poco a che fare con l'immagine di un hotel di lusso".
Pronta la reazione dell'immobiliare: "Parliamo di un hotel con uno standard internazionale - spiega Federico De Giuli, architetto e socio di Carlina -, che abbiamo progettato non solo per ospitare una clientela di fascia alta, ma anche per valorizzare nei modi migliori possibili le memorie gramsciane legate al luogo".
È comunque certo che, al suo interno, la struttura avrà una specie di zona franca - proprio nelle stanze in cui Gramsci si riuniva con gli altri membri della redazione del giornale Ordine Nuovo - che ospiterà iniziative divulgative di carattere esclusivamente storico-politico e culturale.
