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La rotta leisure di Best Western Italia

Obiettivo puntato sul leisure per il 2014 di Best Western Italia.

"Nei prossimi mesi ci concentreremo su questa fascia sia con implementazioni tecnologiche che aiutino i nostri albergatori a vendere meglio, sia con pubblicazioni mirate", annuncia la ceo Giovanna Manzi.

Una scelta strategica che risponde ai cambiamenti di mercato in corso. "Il business travel non è e non sarà più quello di una volta - sentenzia il presidente di BW Italia, Celso De Scrilli -. La crisi sta insegnando alle imprese a spendere meno e meglio. In questo momento bisogna puntare sul leisure, perché quello è il futuro".

Attualmente il segmento turismo rappresenta il 40 per cento del fatturato dei 180 alberghi italiani affiliati alla società, con buone performance ottenute proprio dalle strutture presenti in destinazioni tipicamente leisure, come la Versilia e la Costiera amalfitana.

La catena alberghiera ha registrato, dall'inizio del 2013, un incremento di prenotazioni e camere vendute del 4 per cento rispetto al 2012, pur se con un calo del ricavo medio per camera, e punta a chiudere l'anno pareggiando i risultati dei fatturati aggregati dai 300 milioni di euro del precedente esercizio.

"L'obiettivo, in questa fase, è mantenere l'elevata posizione di mercato", chiarisce De Scrilli. Un posizionamento confermato da una ricerca realizzata per Best Western da Doxametrics, che ha evidenziato come il brand sia ‘top of mind' del settore per notorietà spontanea, secondo solamente a Hilton.

Il marchio, ha rilevato l'indagine, è ritenuto "efficiente, competente e affidabile, capace di assicurare standard di qualità costanti e forte per la presenza capillare sul territorio". Caratteristiche che negli ultimi tre anni hanno incrementato la notorietà del brand del 18,5 per cento.

Intanto, tra i focus sui quali la catena si concentrerà per i prossimi mesi, come annunciato dalla ceo, ci saranno i servizi ad elevato valore aggiunto per specifici cluster, l'impegno per la sostenibilità ambientale e l'uso della tecnologia.
Sul fronte della distribuzione, la catena conferma gli impegni con le oltre 3mila agenzie di viaggi contrattualizzate che, spiega Manzi, "lavorano con noi soprattutto sul fronte business traveller e possono contare su overcommission dedicate del 12 per cento".

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