Ultimo aggiornamento alle 19:30
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Risultati alberghieri in ripresa sul mercato italiano nel corso del 2011

Tutto ha inizio nel 2010. In un anno che poco aveva a che fare con la ripresa economica ripartiva il turismo inbound nelle città d’arte, regalando boccate d’ossigeno alle imprese alberghiere provate da un lungo periodo di magra.

Un contributo evidentemente importante, che ha fatto salire gli indicatori dei conti economici dell’hôtellerie nazionale, stando all’analisi del Servizio studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, ‘Il settore turistico in Italia: una ripresa troppo lenta’.

Cifre alla mano, i risultati preliminari dei bilanci 2010 delle imprese segnano un fatturato in aumento del 2 per cento rispetto all’anno precedente. Dal canto suo, il comparto delle città d’arte ha segnato un recupero del 3 per cento rispetto al picco al ribasso del 2009. “Gli arrivi dall’estero hanno permesso al settore di invertire la rotta - sottolinea l’analisi Intesa Sanpaolo - quando il saldo finale aveva segnato un -6,8 per cento. In crescita soprattutto le città d’arte, le località montane e collinari, queste ultime a +4,4 rispetto. Più in difficoltà, invece, il comparto balneare, che segna un -0,1 per cento”.

La virata verso l’alto dei fatturati non è, tuttavia, coincisa con una ripresa decisa della marginalità del settore alberghiero, che si è mantenuta  ancora al di sotto dei livelli precrisi. “Mediamente la risalita complessiva è stata inferiore al mezzo punto percentuale, con un assestamento del 6,1 per cento, un paio di punti al di sotto dei livelli ante fase recessiva - commenta l’analisi Intesa Sanpaolo -. È ancora una volta il comparto delle città d’arte a mettere a segno uno stacco maggiore dall’andamento complessivo, con un recupero di marginalità di circa 2 punti”.

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