Ultimo aggiornamento alle 12:43
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L’hôtellerie italiana sta cambiando: si muove verso la concentrazione dell’offerta

di Alberto Caspani

Un mercato alberghiero ancora troppo frammentato, ma sempre più nell’occhio delle grandi catene internazionali.

Il quadro per il 2024 appare positivo, nonostante il potenziale dell’Italia (6,8% quota catene alberghiere, con 2189 strutture su 32.279 totali) resti ancora al di sotto di quello della Francia (39%, prima in Europa) e della Spagna (21%).

“Oggi i primi cinque gruppi alberghieri - ha spiegato in apertura del secondo Hotellerie Summit di Pambianco Alessio Candi, consulting e m&a director Pambianco - generano un fatturato di 974 milioni di euro, cifra cresciuta del 33% sul 2022. Al vertice della classifica troviamo Starhotels (304 milioni), seguito da Gruppo Una (200 milioni), Hotelturist (187), Alpitour - divisione alberghiera (177) e Aeroviaggi Mangia’s Resorts (114 milioni). Raggiunti ormai i livelli del 2019, sarà possibile assistere a una maggiore e più rapida concentrazione dell’offerta in caso di rallentamento del mercato”.

Come evidenziato durante il secondo Hotellerie Summit di Pambianco, organizzato a Milano, permangono difficoltà nel reperimento di risorse umane e nella formazione, ma la crescita del settore dovrebbe allinearsi alle medie storiche.

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