Ultimo aggiornamento alle 15:56
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Confindustria Alberghi: “Bene il 2023, ma i risultati non sono scontati”

Il 2023, il primo anno del dopo pandemia, si è chiuso positivamente confermando un trend in crescita se pure su valori più contenuti rispetto ai primi mesi post Covid in cui la reazione alla lunga limitazione di viaggi e spostamenti, era stata “esplosiva”.

Un risultato che fa ben sperare gli hotel anche per il 2024.

“Gli alberghi in Italia hanno registrato un 12% di presenze in più rispetto al 2022. Un dato ancora più importante se confrontato con la media europea che si è fermata all’8%, secondo i dati STR. Un segnale per il settore alberghiero che tiene, anche rispetto ad altre tipologie di ricettivo” dice Maria Carmela Colaiacovo (nella foto), presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.

Milano e Roma hanno ottenuto rispettivamente +13 e +10%; ancora di più rilevante il dato di Firenze con un +14%, tanto più nel confronto con il +9% di Londra e il +4% di Parigi.

“I buoni risultati raggiunti confermano l’innegabile attrattività delle nostre destinazioni specie agli occhi dei turisti stranieri e l’attenzione verso l’offerta alberghiera che si conferma tra le soluzioni preferite dai viaggiatori internazionali. Ma non possiamo dare per scontato il risultato per i prossimi anni - avverte Colaiacovo -. Il settore ha davanti sfide complesse in un quadro di competitività internazionale sempre più serrato. Sostenibilità, territorio, distribuzione dei flussi e valorizzazione delle aree interne. Ma anche l’impatto dell’intelligenza artificiale in particolare sull’intermediazione".

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