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Alberghi di catena, riscossa italiana: Roma e Milano le più gettonate

Il mercato italiano dell’ospitalità è in netta ripresa. Oltrepassato lo scoglio della pandemia si torna su cifre non distanti dal 2019, raggiungendo risultati talvolta superiori a pochi anni fa. È questo il quadro che emerge dalla decima edizione del Report Hotels & Chains, uno studio realizzato in collaborazione con Confindustria Alberghi e Università Bocconi che fotografa i principali indicatori del settore.

Un dato significativo riguarda gli alberghi di catena in Italia, che oggi rappresentano il 5,5% del mercato e che, secondo questa ricerca, negli ultimi 12 mesi sono aumentati del 3,3% passando da 1.831 a 1.892. Un traguardo che si traduce in un numero totale di camere di oltre 200mila unità, ossia il 17,7% di tutte le stanze di albergo del nostro Paese.
“L’Italia ha registrato una ripresa migliore rispetto alle previsioni -  commenta Zoran Bacic, managing director di Horwath Htl -. Nonostante la crescita continua di prodotti brandizzati dimostri un interesse degli investitori a offrire contenuti alberghieri moderni, molto c’è ancora da fare per posizionare il sistema hospitality italiano sullo stesso livello dei nostri principali competitor”.

Guardando al futuro, sono Roma e Milano le destinazioni che spiccano per la quantità di nuove aperture in pipeline entro il 2025. La capitale vedrà l’inaugurazione di 26 hotel e il capoluogo lombardo seguirà con 17. Sul totale, infine, vale la pena sottolineare come il 72% dei prossimi alberghi di catena in arrivo sarà gestito da gruppi internazionali. “L’analisi evidenzia il dinamismo del settore - conclude Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi -. Un segnale importante, tanto più nella prospettiva di medio lungo periodo, che se confermato farà sì che il contributo del settore alberghiero all’economia di questo Paese possa crescere ancora”.

Gaia Guarino

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