Ultimo aggiornamento alle 14:04
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Little Hotelier: cresce l'appeal delle piccole strutture italiane

Il software di gestione alberghiera Little Hotelier ha diffuso il report Local Booking Insights relativo all’analisi delle prenotazioni nelle piccole strutture italiane degli ultimi quattro anni generate mediante SiteMinder.

I dati si inseriscono in un contesto di crescente richiesta delle strutture ricettive più piccole da parte dei viaggiatori di tutto il mondo. Secondo i dati del Changing Traveller Report 2022 di SiteMinder, infatti, la percentuale di viaggiatori che sceglie di soggiornare in un b&b o in una casa vacanza per il prossimo viaggio è passata nell’ultimo anno dal 23% al 28%. Anche tra i viaggiatori locali aumenta la richiesta di soggiorni nelle strutture più piccole: il 40% degli italiani preferirebbe, infatti, questa tipologia di pernottamento per il prossimo viaggio.

In questo contesto i numeri di Little Hotelier sottolineano un nuovo comportamento dei viaggiatori nei confronti delle prenotazioni nelle piccole strutture. Queste si caratterizzano, infatti, da una diminuzione dei tassi di cancellazione e un aumento dell’intervallo medio di prenotazione, anche in presenza di un incremento dei prezzi degli alloggi in Italia.

Fra i dati emersi da Local Booking Insights, si evidenzia come gli aumenti dei prezzi sono stati più significativi per le strutture italiane più piccole. Il confronto tra il 2019 e il 2022 evidenzia un aumento delle tariffe degli alloggi in Italia: il costo medio di una camera nelle piccole strutture italiane è aumentato del 33% a fronte di un aumento del 26% emerso in tutte le strutture italiane nello stesso periodo.
Settembre è stato il mese che ha registrato le tariffe più alte, con costi superiori del 90% rispetto a gennaio, che si caratterizza per i prezzi più economici.

I dati di Little Hotelier mostrano come l’inflazione abbia un impatto sul divario stagionale dei prezzi e questa forbice diventa sempre più ampia. L’intervallo medio di prenotazione presso le piccole strutture ricettive italiane è salito a 34 giorni, 13 giorni in più rispetto ai 21 del 2021. I tassi di cancellazione sono progressivamente diminuiti, passando dal 39% durante l’anno della pandemia (2020), al 25% nel 2021 fino al 24% nel 2022.

“Ci troviamo di fronte a un momento di forte cambiamento del comportamento dei viaggiatori. Le persone sono desiderose di viaggiare, determinate nelle proprie scelte, e non sono scoraggiate dall’aumento delle tariffe causato dall'inflazione -  afferma Simone Portaluri, regional manager per l'Italia di Little Hotelier -. Con l’aumento della tariffa media giornaliera e la crescente importanza del rapporto qualità prezzo, è cruciale per le piccole imprese comprendere appieno il modo in cui i propri prezzi si posizionano nel mercato locale e stabilire il giusto prezzo con chiarezza”.

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