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L’alta gamma
made in Italy,
nasce The Hospitality
Experience

di Stefania Galvan

Il Londra Palace Venezia, uno degli hotel più antichi della città, il The Place Firenze, affiliato Leading Hotels of the World, e poi ancora il Borgo dei Conti Resort, antica dimora nobiliare circondata da alberi e ulivi, nel cuore dell’Umbria. Sono questi i primi tre indirizzi d’alta gamma di The Hospitality Experience, il nuovo gruppo alberghiero che riunisce le proprietà della famiglia Babini.

Una storia di famiglia
“La nostra storia - racconta Carlo Babini (nella foto), owner e ceo di The Hospitality Collection - inizia nel 1938, anno d’acquisto dell’Hotel D’Angleterre et Beau Rivage a Venezia, oggi conosciuto come Londra Palace Venezia e che dal 2012 fa parte dei Relais & Châteaux”.


Una storia che ha come seconda tappa il 2003, con l’acquisizione di quello che oggi è il The Place Firenze, per poi proseguire nel 2008 con l’ingresso in portfolio del Relais & Châteaux Borgo dei Conti Resort. Quest’ultimo è ora oggetto di una profonda ristrutturazione che porterà all’ampliamento delle camere e alla creazione di nuove suite, oltre a interventi sulle parti comuni; l’hotel, anticipa Babini, potrebbe riaprire tra aprile e maggio 2024.

La creazione di un'esperienza
Due indirizzi cittadini, dunque, e uno di campagna, ma accomunati da un’ospitalità tutta italiana e a carattere famigliare, che fa del rapporto con la clientela la sua prima priorità e che ha una mission ben precisa: “Creare per i nostri ospiti un’esperienza unica, a diretto contatto con la realtà del territorio, grazie al valore del nostro capitale umano e all’attenzione che poniamo nel sostegno al tessuto sociale delle località in cui siamo presenti”.

'The Place of Wonders'
Ed è proprio per salvaguardare e promuovere la tradizione secolare dell’artigianato che la famiglia ha dato vita alla Fondazione ‘The Place of Wonders’, il cui obiettivo è avvicinare gli ospiti alla scoperta del patrimonio delle nostre botteghe e laboratori tutelandone il lavoro e i lavoratori. “Abbiamo creato un fondo che finanziamo noi - sottolinea il direttore della fondazione Michela Babini -, ma che è anche aperto alle donazioni degli ospiti, i quali possono contribuire fattivamente ad aiutare i giovani studenti e gli aspiranti artigiani”.

A Firenze la fondazione è già attiva con un progetto dedicato alle arti orafe e finanzia borse di studio per i ragazzi: “Agli ospiti - spiega Michela Babini - apriamo le porte delle botteghe, allo scopo di sensibilizzarli alla bellezza e alla tradizione della manifattura italiana”.

Lo sviluppo
Tornando al neonato brand, l’obiettivo del ceo è “unificare comunicazione e marketing e creare una struttura gestionale centralizzata, solida e coesa, su cui poter costruire progetti futuri”.  Progetti che guardano a un’espansione focalizzata su realtà di massimo 30-35 camere, in modo da assicurare agli ospiti la massima attenzione al servizio e alla qualità del soggiorno: “Non guardiamo a strutture grandi - precisa Carlo Babini - perché per noi è fondamentale mantenere uno stretto rapporto tra personale e cliente”.

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