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Confindustria Alberghi chiama a raccolta i partiti: un decalogo per il settore

Confindustria Alberghi chiama i partiti all’azione per invitarli a riflettere su uno dei settori, quello della ricettività alberghiera, più colpiti dalla pandemia e che ora si trova ad affrontare, con la crisi energetica, un nuovo tsunami. Dieci i temi su cui l’associazione mette l’accento, a cominciare dal mantenimento del Ministero del Turismo, un dicastero con capacità di spesa e bilancio autonomo, in grado di garantire strategie e politiche di medio e lungo.

Secondo punto è la sterilizzazione degli aumenti dei costi energetici, che secondo l'associazione hanno ormai raggiunto livelli insostenibili e su cui occorre intervenire subito. Terza questione su cui si mette l’accento è la necessità di aumentare le risorse del Pnrr dedicate ad alberghi e turismo.

Tasse da rimodulare
Quarta priorità per Confindustria Alberghi è il sostegno a riqualificazione e transizione energetica, ma secondo l’associazione occorre anche rimodulare l’Imu per gli immobili alberghieri e anche la Tari, che grava in modo iniquo sugli alberghi perché è commisurata ai mq anziché ai volumi di rifiuti effettivamente prodotti.

Altro punto è la valorizzazione dell’occupazione e della formazione nel settore, cui fanno seguito la riduzione del cuneo fiscale, la tutela speciale delle concessioni balneari funzionali all’albergo. Ultimo, ma non meno importante tema, la necessità di trasparenza dell’offerta e il contrasto all’abusivismo. “Le grandi piattaforme e le nuove forme di accoglienza - spiega Confindustria Alberghi - sono fenomeni importanti, ma cresciuti senza regole. È ormai indifferibile un intervento di riordino per garantire liceità e trasparenza dell’offerta”.

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