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I maxi investimenti
di Bulgarella:
“Così trasformiamo
il degrado in lusso”

di Stefania Galvan

Oltre 40 milioni di investimento complessivo per tre cantieri avviati in un periodo, quello pandemico, in cui credere nello sviluppo della ricettività alberghiera di alta gamma era una sfida. Il Gruppo Bulgarella fa sul serio, e lo dimostra con i fatti.

A cominciare dall’ultima transizione conclusa: l’acquisizione del grande complesso edilizio della Colonia Marina A. De Gasperi in Sicilia, nella zona di Balestrate. “Investiremo un totale di circa 17 milioni di euro - spiega il direttore generale del settore alberghiero del Gruppo Bulgarella, Ray Lo Faso (nella foto) - per trasformarla in un hotel 5 stelle sul mare, con un intervento che non riguarderà solo la riqualificazione dello storico immobile, ma anche la rigenerazione urbana di tutta l’area”.

Ospitalità integrata
Un’idea di ospitalità integrata con il territorio che è alla base della policy del gruppo, come dimostra uno degli ultimi suoi progetti portati a termine: la ristrutturazione dell’ex colonia fascista Vittorio Emanuele II di Calambrone, in provincia di Pisa, trasformata nel 5 stelle Toscana Charme Resort. “Ci siamo presi in carico una zona di forte degrado – racconta Lo Faso - trasformandola in un’area turisticamente interessante, alla stregua di Forte dei Marmi”.

Tornando all’investimento siciliano, la formula è quella del progetto in finanza: formalmente la proprietà del bene, che è del Comune, rimarrà pubblica ancora per 60 anni e il Gruppo Bulgarella ne ha ottenuto la concessione, con diritto di prelazione su una vendita futura.

“Siamo in attesa dell’autorizzazione del Comune a procedere con i lavori - spiega Lo Faso -: speriamo di ottenerla entro il 2022, in modo da poter iniziare subito gli interventi, che stimiamo dureranno 18 mesi. L’obiettivo è di riuscire ad aprire nell’estate del 2024”.

L'operazione di Sarzana
Partiranno, invece, già a fine luglio i lavori per la riqualificazione dell’altra grande new entry del gruppo: l’ex colonia Olivetti a Sarzana, in provincia della Spezia. Anche questa struttura diventerà un resort a 5 stelle, rilanciando il turismo nella zona con un investimento di 15 milioni di euro. “Il progetto è stato accolto dalla Soprintendenza - spiega Lo Faso - e ora inizieremo con gli interventi che, stimiamo, avranno una durata di 24 mesi”.

"Conserviamo la memoria dei luoghi"
Il piano di restyling è articolato perché ha un obiettivo ambizioso: sposare il tema della riqualificazione del territorio con la necessità di esaltare il progetto visionario di Olivetti. “È per noi fondamentale conservare la memoria dei luoghi - sottolinea il nostro interlocutore -, raccontare una storia, non semplicemente ospitare turisti. L’hotel di Sarzana si chiamerà Marinella Olivetti e suggerirà continui rimandi alla figura del grande imprenditore; stiamo quindi collaborando con ricercatori universitari per ricostruire la visione pionieristica di Olivetti”.

La new entry di Firenze
Ma nel paniere del Gruppo c’è anche un terzo progetto: quello da 10 milioni di euro, già ultimato, che ha riguardato l’Hotel Cube di Firenze, sul quale ora sventolano le insegne di Wyndham, che lo ha preso in gestione con il nome di Wyndham Garden Florence.

Un'operazione di cui il gruppo è particolarmente fiero, visto lo stato di degrado in cui versava l’edificio: “Il suo nome - racconta il manager - era Hotel Condor: un palazzo degli anni ’70 fatiscente e occupato. In due anni e mezzo lo abbiamo fatto rinascere, trasformandolo in un modernissimo 4 stelle commerciale con 94 camere dotate di ogni confort, ristorante e area fitness, a pochi minuti dalla stazione ferroviaria”.

In tutto le strutture del gruppo ora sono 30 sparse tra Veneto, Liguria, Toscana (con 12 unità), Emilia Romagna e Sicilia, ma l’intenzione è quella di guardare oltre: “Ci piacerebbe trovare occasioni di business a Roma e Milano” conclude Lo Faso, lasciando intravedere ulteriori, interessanti sviluppi per il futuro.

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