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Il lusso democratico dei tramonti romani: Daniela Colli svela il ‘suo’ Orazio Palace

di Stefania Galvan

Anche chi l’ha vista non riesce a descriverla a parole. La luce dei tramonti romani è una di quelle sensazioni difficili da dimenticare, violenta e morbida allo stesso tempo, una carezza che scivola sui palazzi barocchi e neoclassici evidenziandone ogni dettaglio.

Ed è proprio la luce di Roma che l’architetto Daniela Colli ha voluto evocare e imprigionare in un hotel che sta facendo parlare molto di sé nella Capitale: l’Orazio Palace, racchiuso in un raffinato palazzo neoclassico nel cuore del quartiere Prati. La new entry, che porta la firma di 4L Collection, è stata aperta in piena pandemia e, nonostante il momento particolarmente critico per l’incoming romano, ha da subito riscosso successo.

Un successo dovuto senz’altro all’originalità degli spazi, in cui colori neutri e saturi si mescolano proprio come avviene nei crepuscoli romani, ma non solo.

Uno spazio ibrido e aperto all'esterno
“Il restyling è iniziato prima della pandemia – racconta l’architetto – e da subito il nostro obiettivo è stato quello di aprire l’albergo all’esterno, rendendone ogni spazio vivibile anche dai romani. Siamo stati antesignani di un’idea, quella del ritorno alla socialità e alla condivisione, che dopo la terribile esperienza del lockdown è diventata un’esigenza primaria della popolazione”.

Ecco dunque che hall, library e lobby bar sono aperti all’esterno anche fisicamente: “Il lobby bar ha un ingresso dalla strada e la library è prenotabile per meeting di lavoro; gli spazi comuni sono vivibili sia da chi vuol fare smart working, sia da chi vuole anche solo rilassarsi nel giardino segreto, con le sue pareti coperte da gelsomini e il pavimento grigio che contrasta con le sedie arancioni”.

"Tutti hanno diritto alla bellezza"
L’idea è quella di un lusso democratico, che si declina nell’attenzione ai particolari, nella raffinatezza degli ambienti ma anche nella personalizzazione dei servizi e nell’accoglienza: “Tutti vogliono avere accesso alla bellezza, anche solo per brevi momenti, anche solo per un drink, una riunione o una cena. E tutti devono poterlo fare”.
Ma il punto forte dell’hotel è la terrazza del settimo piano, dove è ospitato il Ristorante Ozio. Anche qui interno ed esterno convivono in continuità visiva e di utilizzo, con una visione a 360 gradi del panorama romano: “Grazie ai suoi parapetti in vetro - spiega Colli - la terrazza dà la sensazione di galleggiare su Roma come su un tappeto volante”. L’ora migliore? Inutile dirlo, quella del tramonto.

Foto: @COLLIDANIELARCHITETTO

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