Ultimo aggiornamento alle 11:43
|

Relais & Châteaux, Guerrini: “Ecco cosa chiediamo alle nostre dimore”

di Stefania Galvan

Sono ben 500 i criteri che compongono la carta di qualità dell’associazione, ma ce n’è uno imprescindibile per diventare un membro Relais & Châteaux: le persone.

A spiegarcelo Danilo Guerrini (nella foto), Delegato Italia Relais & Châteaux e direttore generale Hotel Borgo San Felice a Castelnuovo Berardenga, in provincia di Siena: “Sia che la segnalazione ci giunga da un altro dei nostri membri, sia che lo stesso proprietario si proponga come candidato - spiega -, la prima mossa che facciamo prima di prendere in considerazione una possibile new entry è visitare la dimora, parlare con la proprietà e la direzione e valutarne lo spirito di accoglienza”. In tutte le dimore c’è la figura del Maître de Maison: può essere il direttore o il proprietario, è essenziale che sia sempre presente e che interagisca quotidianamente con gli ospiti, come un vero padrone di casa. È uno dei primi requisiti che verifica il Delegato quando va in visita.

"Non siamo una catena"
Volutamente nel suo discorso non entra mai la parola ‘hotel’: i membri Relais & Châteaux sono, infatti, dimore di carattere dalla personalità ben marcata, che rifuggono dall’omologazione per regalare ai loro ospiti un’esperienza diversa di soggiorno. "Non siamo una catena - tiene a precisare Guerrini -, ma un'associazione di imprenditori che seguono sì linee guida, ma le cui strutture hanno una spiccata individualità".

Ovviamente anche la dimensione conta "perché - precisa il nostro interlocutore - più una struttura è grande, più si perde il contatto diretto con il pubblico. In Italia, ad esempio, non abbiamo dimore con più di 80 camere, mentre a livello mondiale la media scende addirittura a 28”.

Sostenibilità ed eccellenza gastronomica
Accoglienza, dunque, ma anche sostenibilità, un criterio che fa parte del manifesto programmatico dell’associazione già dal 2014 e si declina in diversi aspetti, dall’attenzione alla riduzione e alla differenziazione dei rifiuti alla valorizzazione delle professionalità e delle eccellenze del territorio.

E poi ovviamente non può mancare la qualità dell’offerta gastronomica, “che dev’essere eccellente e valorizzare le produzioni locali, come già facciamo per i ristoranti membri dell’associazione, che per entrare devono avere almeno due stelle Michelin. Per gli alberghi non c’è questo vincolo, ma ovviamente l’attenzione alla cucina dev’essere massima”.

La new entry di Trieste
Tutti requisiti che la new entry primaverile dell’associazione, il Grand Hotel Duchi d’Aosta di Trieste, possiede e che si sommano a una location mozzafiato: Piazza Unità d’Italia, quella che a ragione è stata definita la più bella piazza affacciata sul mare in Europa. “Non presidiavamo ancora il Nord-Est con una dimora e abbiamo scelto questa città straordinaria, che ha fatto la storia del nostro Paese” commenta Guerrini.

Il nuovo ingresso porta a 50 le strutture della delegazione italiana, la terza in ordine  di importanza nel mondo Relais & Châteaux dopo quella statunitense e ovviamente la francese, che comprende 150 membri su un totale di 580 associati in tutto il mondo.

Il piano di sviluppo nel nostro Paese prevede, per l’anno in corso, altre due new entry che però sono ancora top secret. Non lo è, invece, il sogno nel cassetto del nostro interlocutore: “Valorizzare una regione sconosciuta ai più, un gioiello tutto da scoprire. Il suo nome? La Basilicata”.

Leggi anche: Relais & Chateaux
/* */

TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? ISCRIVITI A TTG REPORT, LA NEWSLETTER QUOTIDIANA

Commenti di Facebook


Torna su
Chiudi