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HNH Hospitality e il piano multibrand. Boccato: "Ecco i prossimi passi"

di Stefania Galvan

Due altri tasselli si aggiungono alla strategia multibrand di HNH Hospitality, che si divide tra Nord e Sud, tra lifestyle hotel e resort di lusso. Prima tappa sarà l’inaugurazione del voco® Venice Mestre - The Quid, che aprirà i battenti il 31 marzo dopo una serie di interventi di riconversione da una struttura già appartenente al gruppo.

“Si tratta – spiega a TTG Luca Boccato, a.d. di HNH Hospitality (nella foto) – della seconda struttura del brand lifestyle del gruppo IHG che, come il nostro voco® Milan-Fiere, si caratterizza per la spiccata vocazione alla socializzazione, con un forte rilancio delle zone comuni e un’apertura degli spazi alla clientela esterna”. Un hotel che si trasforma, dunque, in un vero e proprio social hub presentando una proposta di soggiorno informale.

Il lusso siciliano
Una proposta che si differenzia molto da quella del nuovo Almar - il secondo luxury resort di HNH dopo quello di Jesolo - che aprirà nel mese di maggio in Sicilia, a Mazara del Vallo: il Giardino di Costanza Resort. “Un passo importante nel segmento luxury – racconta Boccato –, ma che non è stato certo improvvisato. Da tempo, infatti, avevamo messo gli occhi sulla Sicilia e di progetti ne abbiamo vagliati diversi, optando poi per il Giardino di Costanza”.

Il motivo? La vicinanza a un aeroporto internazionale come quello di Palermo, “che – spiega Boccato – ci dà modo di allungare la stagione di apertura, approfittando del clima eccezionale dell’isola. Il nostro intento, infatti, è di aprire da marzo a dicembre già dal prossimo anno, dopo che sarà concluso il restyling della Spa di quasi 2mila mq, che inizierà a ottobre”.

Interesse dai mercati di prossimità
Intanto, però, il resort si presenta all’appuntamento con la stagione 2022 con tutte le 92 junior suite ristrutturate: “Abbiamo già un buon interesse, soprattutto dal mercato italiano e da quelli europei di vicinanza, oltre che dal bacino britannico. Continua invece a mancare del tutto il Far East e, ovviamente, il bacino russo, che però è comunque fermo ormai da tre anni”.

Soddisfacenti i riscontri anche per l’altro Almar di HNH, quello di Jesolo, che ha aperto i battenti il 2 marzo: “Abbiamo vinto la nostra scommessa – commenta Boccato – perché la sua apertura così anticipata (nel 2021 l’Almar aveva aperto solo a fine maggio) era già stata decisa a ottobre scorso e confermata a dicembre, quando la pandemia colpiva ancora dolorosamente gli italiani. Ora, per fortuna, lo scenario è del tutto diverso e ci consente anche di portare avanti i nsotri progetti con maggiore serenità”.

Progetti che includono, tra l’altro, un nuovo Almar, il terzo, da aggiungere entro un paio d’anni al portafoglio complessivo del gruppo che ora conta 16 strutture. La località non è ancora stata decisa ma, anticipa Boccato, “abbiamo messo gli occhi su Puglia e Sardegna. L’essenziale è sempre avere una connettività efficiente, in modo da sfruttare al massimo la stagionalità lunga tipica delle regioni del Sud”.

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