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Autentico Hospitality
e l'impegno sul trade:
“Così promuoviamo
il lusso made in Italy"

di Stefania Galvan

Fare da trait d’union tra mondo dell’ospitalità e trade, proponendosi come estensione del team commerciale dell’hotel per promuoverlo al meglio sia sul mercato interno, sia su quelli internazionali. È questa la specialità di Autentico Hospitality, la realtà che opera nel mercato dell’alto di gamma con la sua collezione italiana di 18 strutture indipendenti di prestigio: Autentico Hotels.

Trade unico interlocutore
Una realtà che, come sottolinea Mario Cardone, Business Development & Co-Founder di Autentico Hospitality, lavora esclusivamente con tour operator ed agenzie di viaggi: “Il nostro obiettivo? Far sì che, nel giro di due o tre anni, il 20-25%   del fatturato della struttura entrata nella nostra collezione passi dal trade. Un obiettivo realistico per il segmento up level, nel quale il valore aggiunto dell’agenzia è molto più sentito rispetto a prodotti di altre fasce di mercato”.

A tu per tu con le agenzie
“L’attività di promozione – aggiunge la Sales Development & Co-Founder di Autentico Hospitality Beatriz Gimeno (nella foto) – avviene sia in Italia, sia in oltre 20 Paesi del mondo ed è personalizzata, tarata sulle necessità e gli obiettivi della singola struttura. Incontriamo le agenzie di persona, ci mettiamo la faccia: per questo è fondamentale per noi che entrino nella nostra rete solo hotel indipendenti e selezionatissimi, meglio se a gestione famigliare: la forza della collezione fa il resto, consentendo alle strutture di accedere, grazie al nostro lavoro, a bacini di utenza che mai avrebbero potuto raggiungere agendo da soli”.

Le cifre sono emblematiche: nel 2019 pre-pandemico lo staff di Autentico Hospitality ha visitato qualcosa come 1.000 adv in 25 Paesi, dando la precedenza ai network specializzati nel lusso.

La domanda si sta rafforzando
E ora che la componente internazionale sta per ripartire il lavoro si intensifica: “Nel solo mese di febbraio – racconta Gimeno – siamo stati in Spagna, Francia, Gran Bretagna e Olanda e proprio in questi giorni sono impegnata in un tour che tocca Varsavia, Praga, Bratislava e Sofia: tutti mercati dalle grandi potenzialità per l’ospitalità di lusso italiana”.

Mercati che si stanno facendo spazio nella compagine dell’incoming, unendosi ad altri consolidati che, in questi mesi, hanno ricominciato a prenotare: quelli di prossimità, con Francia, Germania e Austria sul podio. “Sul lungo raggio, invece, i primi a ripensare alla Penisola sono stati gli americani - sottolinea Cardone -: una gran bella notizia, se pensiamo che nel segmento lusso italiano la componente statunitense ha rappresentato, nel periodo pre-pandemico, il 40% del totale degli arrivi”.

Una crescita ponderata
Sul fronte del prodotto l’obiettivo della collezione è di arrivare a contare un totale di 22 strutture entro quest’anno: “Siamo ancora scoperti in Sicilia, Puglia, lago di Como e Langhe: le trattative sono in corso”.
E poi? “Poi fermeremo la crescita - conclude Cardone - e inizieremo a lavorare in profondità, rafforzando il rapporto che ci lega alle strutture con un servizio sempre più personalizzato e mirato alla promozione internazionale".

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