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Decreto milleproroghe: la tutela delle imprese al centro dell’Audizione Federalberghi

Si è svolta, alle Commissioni I e V della Camera dei deputati, l’Audizione di Federalberghi sul decreto-legge ‘milleproroghe’ 2022.

Come riporta Hotelmag, a fronte della perdurante stagnazione della situazione tra le imprese turistico ricettive, la Federazione degli albergatori italiani concentra l’attenzione sulla necessità di prorogare alcune misure di sostegno, che sono venute meno nei mesi scorsi o che stanno per esaurirsi. “Formuleremo – ha spiegato Alessandro Massimo Nucara, direttore generale di Federalberghi – alcune proposte concernenti la proroga di termini tecnici”.

Di seguito i punti principali esposti nel corso dell’Audizione, con le specifiche richieste.

Moratoria e garanzie crediti – Secondo gli ultimi dati disponibili, la mappa degli aiuti di Stato sui prestiti bancari ha una dimensione di circa 311 miliardi di euro, comprensivi di 60 miliardi di moratorie ancora attive, 220 miliardi di prestiti garantiti da Mediocredito Centrale e 31 miliardi erogati attraverso Sace. Alcune misure di sostegno non sono più in vigore e altre stanno per scadere. Si rende pertanto necessario prorogare le moratorie sui finanziamenti in essere ed estendere le garanzie sui nuovi finanziamenti oltre il termine attuale del 30 giugno 2022.
  
Cassa integrazione – Dall’inizio della pandemia, l’Inps ha autorizzato oltre un miliardo di ore di cassa integrazione solo per alberghi e ristoranti, per una media di 53 milioni di ore al mese, ma il venir meno della cassa (e della moratoria dei licenziamenti con la stessa connessa) ha dato il via all’apertura di tavoli sindacali per la riduzione di personale. Si tratta di episodi che preannunciano la gravità della situazione che saremo chiamati a fronteggiare in via generalizzata: se non interverrà con urgenza una proroga della cosiddetta cassa covid saranno a rischio oltre 500mila lavoratori e le loro famiglie. 

Credito d’imposta affitti e Imu – Si rende necessario prorogare l’esenzione dal pagamento dell’Imu e del credito d’imposta per la locazione degli immobili destinati all’attività d’impresa. 

Bonus terme – Il comma 2 dell’articolo 12 del decreto milleproroghe stabilisce che gli enti termali possono chiedere il rimborso dei cosiddetti “bonus terme” entro 120 giorni (anziché 45) dal termine dell’erogazione dei servizi termali. Nel condividere la finalità della norma, segnaliamo che sarebbe altresì opportuna una revisione generale della materia, quanto meno al fine di: rendere disponibili le risorse che sono rimaste inutilizzate a causa della recrudescenza della pandemia; rendere l’istituto fruibile anche per le imprese che sono rimaste escluse durante la prima tornata, ad esempio a causa del periodo di chiusura stagionale e dei limiti di capienza imposti dalla normativa emergenziale. 

Durata passaporti vaccinali Paesi esteri – Si segnala la necessità di prorogare la durata della validità dei passaporti vaccinali rilasciati da Paesi esteri a seguito di vaccinazione con vaccini autorizzati da Ema. Si ricorda che il regolamento delegato U2 2021/2288 della Commissione del 21 dicembre 2021 prevede che, al fine di garantire un approccio coordinato, gli Stati membri non dovrebbero prevedere, ai fini del viaggio, un periodo di accettazione inferiore a 270 giorni e che, durante tale periodo standard di accettazione, i certificati di vaccinazione comprovanti il completamento del ciclo di vaccinazione primario dovrebbero continuare a essere accettati da uno Stato membro anche se quest’ultimo sta già somministrando dosi di richiamo. Tale indicazione non è attualmente applicata in Italia. Può, quindi, accadere che i cittadini stranieri possano fare ingresso in Italia, ma non possano poi accedere alle strutture ricettive e ad altri servizi, in quanto sono stati vaccinati più di sei mesi fa e nel loro Paese la disponibilità della dose booster è al momento limitata. 

Prevenzione incendi – Si propone di prorogare il termine per la conclusione dei lavori già avviati in materia di prevenzione incendi. La proposta è riferita unicamente alle aziende che già soddisfano un insieme minimo di requisiti di sicurezza. Il termine attualmente in vigore andrà in scadenza il 31 dicembre 2022, ma le condizioni di precarietà e incertezza collegate al protrarsi dell’emergenza inducono a prevedere che molte imprese non saranno in condizione di concludere i lavori entro tale data.

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