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La ripresa
dell’alberghiero
italiano: i dati
World Capital

Ventidue strutture ricettive transate, di cui 10 hotel nelle città d’arte e 9 resort, per un valore totale di 530 milioni di euro, e poi ancora 54 nuove aperture per 5.100 camere e 26 resort per 2400 camere. Sono le cifre inconfutabili di un settore, l’immobiliare alberghiero italiano, che mostra concreti segnali di ripresa.

Aumenta, infatti, il volume degli investimenti alberghieri registrati nel nostro Paese nel primo semestre 2021, in base ai dati dall’ultimo lavoro di analisi realizzato dal Dipartimento di Ricerca di World Capital, che ha preso in esame il trend del comparto da gennaio a giugno di quest’anno.

Una crescita costante
“La ripresa – commenta Matteo Marconi, data analyst di World Capital – si avverte in tutte le aree del Paese e, nonostante l'industria turistica sia stata gravemente colpita dalla pandemia, il settore alberghiero è in costante crescita ed evoluzione; risulta quindi importante cogliere le opportunità e investire nelle strutture ricettive".

Focalizzandoci sul segmento mare, dal Rapporto sul Patrimonio Immobiliare Alberghiero - realizzato da World Capital insieme a PKF e con il patrocinio di RICS, Associazione Italiana Confindustria Alberghi e Confindustria Assoimmobiliare - emerge che il valore del cluster mare è di 18,7 miliardi di euro e che l’Emilia Romagna costituisce circa il 23% del patrimonio totale di tale segmento, con un portafoglio di strutture prevalentemente a 3 stelle e una dimensione media di circa 40 camere.

La ripresa graduale del comparto alberghiero trova conferma anche nei dati dell’estate 2021, emersi da Assoturismo Confesercenti, che evidenziano una ripresa dei flussi verso le località marine (+20%), della montagna (+19,4%) e rurali (+19,6%), con un importante recupero del mercato dato anche dalle città d’arte (+25% circa).

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