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Creare santuari
di pace:
come Aman
supera la crisi

“Santuari di pace”. Così Roland Fasel (nella foto), chief operation officer di Aman, definisce le strutture che il gruppo mette a disposizione degli ospiti nelle diverse parti del mondo. E questo, ossia l’essere riconosciuti come pionieri nella realizzazione di luoghi che permettono ai clienti di godere di un’ospitalità iperesclusiva, secondo il coo è stata la carta vincente che ha permesso e sta permettendo al player di superare l’anno della pandemia limitando i danni. E con alcune sorprese.

“Il nostro approccio nel realizzare e gestire le strutture che abbiamo nel mondo – dice Fasel in un’intervista a TTG Luxury – ci ha permesso di intercettare i nuovi desideri dei viaggiatori nel corso della pandemia”. E porta ad esempio l’apertura di Camp Sarika, la proprietà sorella di Amangiri nella Utah, avvenuta proprio quest’estate. “Si tratta di un campo tendato di lusso circondato da 600 acri di deserto con solo 10 tende da 1 o due stanze, ognuna con il suo living, la sua sala da pranzo, il bar, una terrazza privata e una piscina privata. Su questa struttura abbiamo registrato un’alta richiesta subito dopo la sua apertura e molti la stanno prenotando in esclusiva per gruppi da massimo 30 persone”.

Insomma, Camp Sarika ha risposto alla nuova domanda dei clienti: ospitalità di lusso in strutture isolate e con attività e sistemazioni che permettano di mantenere il distanziamento sociale senza che questo impatti sul loro soggiorno.

Lavorare per le comunità
Certo, non tutti i Paesi hanno avuto il riscontro e il successo della proprietà nello Utah. “La nostra prima preoccupazione durante la pandemia è stata assicurare la salute e il benessere dei nostri team e degli ospiti, ma anche lavorare per le comunità dove sorgono le nostre strutture – spiega Fasel -. Là dove i confini sono stati chiusi e non abbiamo avuto ospiti, i nostri team hanno utilizzato le strutture per contribuire a una serie di iniziative solidali. Ad esempio in Buthan, dove Amankora è diventata la base operativa per una serie di azioni di volontariato in collaborazione con il Governo del Paese, fra le quali la distribuzione di cibo alle popolazioni in difficoltà durante la crisi”.

Lo sviluppo e il futuro
E intanto, Aman guarda avanti. È solo degli scorsi giorni la notizia della partnership con il Rosa Alpina Hotel, che aggiunge un nuovo tassello italiano alla collezione dei resort del player. “La nostra strategia di sviluppo – dice ancora il coo – continua a focalizzarsi sull’offrire agli ospiti l’accesso a posti più remoti e straordinari della Terra: attualmente abbiamo 8 hotel in costruzione. Accanto a questi e come parte della strategia sviluppiamo dei nuovi ‘santuari urbani’, come l’Aman Tokyo in Giappone: le prossime aperture saranno l’Aman New York nella primavera del 2021 e l’Aman Nai Lert Bangkok e l’Aman Miami che apriranno nel 2023”.

Per superare questo periodo “crediamo che la preparazione sia la chiave” conclude Fasel. “Questo significa che tutti i nostri hotel hanno messo insieme piani strategici per il breve, medio e lungo periodo, analizzando i mercati disponibili e trovando opportunità dove si poteva. Ci aspettiamo che la pandemia si riverbererà sull’industria per qualche tempo, ma abbiamo visto che il primo a ripartire in molte delle nostre destinazioni è stato il mercato domestico. Così i nostri team stanno creando proposte per far scoprire ai turisti locali l’ambiente che chiamano casa, in attesa che tornino gli ospiti da lontano”.

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