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Taormina, il Comune chiede la Tari anche agli hotel chiusi: è scontro con gli albergatori

È scontro a Taormina tra albergatori e Comune per il versamento della Tari 2020. L’Amministrazione ha previsto il regolare pagamento dell’imposta sulla raccolta rifiuti per tutte le strutture alberghiere, incluse quelle che non hanno riaperto al pubblico durante l’estate (che rappresenta circa il 10% dei posti letto).

Per queste ultime, si legge sul Giornale di Sicilia, il Comune ha previsto comunque una riduzione della quota del 25%, ma la mossa non è bastata per non mandare in escandescenze le associazioni di categoria.

Non è giusto che anche chi è rimasto chiuso debba pagare per un servizio che non c’è stato, quindi senza aver incassato nulla e senza aver prodotto rifiuti”, ha tuonato l’Associazione albergatori di Taormina.

Da parte sua, l’Amministrazione ha precisato di non poter esentare le strutture dal versamento dell’imposta, perché il Comune è attualmente in riequilibrio finanziario.

“Non possiamo essere noi a pagare anni di cattive gestioni – ha ribattuto l’associazione -. Il Comune trovi una soluzione più equa”.

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