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Airbnb fa causa alle società che usano ‘bnb’

Occhio all’uso di ‘bnb’. L’acronimo lanciato da Airbnb, al posto dell’originario ‘b&b’, potrebbe condurre quanti decidano di inserirlo nel nome di una nuova realtà degli affitti brevi in Tribunale.

Secondo quanto si legge su Avvenire.it, sarebbero infatti diverse le cause intentate dalla piattaforma statunitense per l’uso ‘illecito’ dell’acronimo.

Di recente, alcune di queste hanno visto protagoniste aziende italiane. Si tratta di Ciaobnb e Fairbnb. La prima, accusata nel 2019 di “indebito agganciamento, confusorio, alla notorietà della sua piattaforma e del suo marchio”, ha vinto la sua battaglia dopo lunghe battaglie legali, anche in sede di Tribunale europeo; mentre la seconda ha ricevuto la fatidica lettera di Airbnb lo scorso giugno e ora si appresta a dare battaglia.

All’estero diverse realtà sono state meno fortunate di Ciaobnb. È il caso, ad esempio, di Hoodbnb, società con sede ad Amsterdam che ha perso la causa con Airbnb, generando preoccupazione in casa Fairbnb. “Ci preoccupa molto – ha spiegato infatti al quotidiano il cofondatore di Fairbnb.coop, Emanuele Dal Carlo - perché è un pessimo precedente quello in cui una corporation elimina un piccolo potenziale competitor tentando di appropriarsi di un termine di uso comune”.

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