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Come cambiano gli hotel ai tempi del Covid-19: il caso Grand Hotel Via Veneto

Mascherine a disposizione dei clienti, servizi personalizzati e sanificazione di camere e aree comuni. Per Carlo Acampora, ceo del Grand Hotel Via Veneto, a Roma, rimasto aperto durante il lockdown, fare accoglienza ai tempi del coronavirus ha significato prima di tutto adottare “regole di buon senso” e, racconta a HotelMag, congelare alcuni servizi fiore all’occhiello del suo cinque stelle lusso.

“Al momento abbiamo deciso di sospendere tutte le attività di somministrazione di cibo e bevande – spiega -. Allo stesso tempo, però, ci stiamo strutturando per offrire un servizio in camera potenziato quando i volumi torneranno a crescere”. Con una certezza che secondo Acampora si è ormai fatta largo tra gli addetti ai lavori: “Per molto tempo spariranno i buffet, sostituiti da un servizio à la carte. E sempre più clienti preferiranno consumare i pasti in camera, piuttosto che nelle sale comuni”. Ma anche se il peggio pare ormai passato, il manager non crede che i turisti big spender torneranno tanto presto nella via di Fellini: “La ripresa la avremo solo con la riapertura dei cieli e, soprattutto, quando tutti i Paesi colpiti potranno lasciarsi alle spalle l’epidemia”.

A.D.A.

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