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Quando l’hotel si apre alla città DoubleTree by Hilton e la nuova Torino

Invitare la città in albergo. È questa la mission che Simona Calabrese, general manager di DoubleTree by Hilton Turin Lingotto, si è data a partire da gennaio, mese di debutto dell’hotel della catena internazionale nel capoluogo piemontese.

Una mission che coinvolge, in qualche maniera, tutte la città, che si trova catapultata in una dinamica ancora abbastanza sconosciuta e che produce una trasformazione, quella legata all’utilizzo dell’hotel come una parte viva e pubblica, dedicata agli abitanti.  

Il risultato di questa strategia è che, nei primi 4 mesi di apertura, il DoubleTree torinese vede il segmento food & beverage salire al 50% di incidenza sull’intero fatturato dell’hotel. “Un dato che non stupisce – dice Calabrese – considerato che in alcune realtà il f&b supera persino il valore delle revenue delle camere”.

Per aprire alla città, l’hotel si è inventato il lunch dedicato ai congressisti del vicino centro congressi e agli impiegati negli uffici dell’area, che tutti i giorni riempie il bar disegnato da Renzo Piano. E nel weekend le proposte lasciano spazio alla fantasia: si va dalle feste ai compleanni alle cerimonie, passando per il brunch domenicale e per le feste dedicate ai teenager il venerdì, che permettono ai ragazzi di divertirsi nella lobby con il dj e ai genitori di attenderli piacevolmente nel lounge bar.

E per i clienti, una chicca: la possibilità per gli appassionati di jogging di correre sulla pista di prova sul tetto del Lingotto e, naturalmente, al loro arrivo di essere accolti con uno dei tradizionali cookies, il vero 'marchio di fabbrica' dell'accoglienza DoubleTree.

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