Ultimo aggiornamento alle 10:22
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Stop alla Parity Rate
La replica di Booking

“I clienti possono continuare a prenotare perché il portale garantirà in ogni caso la tariffa migliore”. Con queste parole messe nero su bianco in un comunicato Booking.com esce dal silenzio in cui si sono celate le Ota dopo l’approvazione definitiva del Ddl Concorrenza, che con l’articolo 61 pone la parola fine alla clausola di Parity rate.

Le ultime ore sono state un susseguirsi di dichiarazioni di soddisfazione da parte delle associazioni degli albergatori, che dopo lungo tempo mettono a segno una vittoria: quella di svincolare le strutture ricettive dall’impossibilità di poter pubblicare le tariffe più vantaggiose sui propri portali.

Pronta a rimborsare la differenza
Naturale, visto che le agenzie online escono fortemente indebolite dalla situazione. E per la quarta volta nel mercato europeo, dopo l’abolizione della Parity rate in Francia, con la famosa ‘Loi Macron’ del 2015, e poi in Germania e Austria. Ora Booking.com esce allo scoperto e rassicura gli utenti annunciando che “qualora un cliente trovi online un prezzo inferiore per la medesima sistemazione, rimborserà la differenza”.

La posizione di Booking
Nonostante la sportività di fondo, l’agenzia online tiene a ribadire di aver “sempre operato nel rispetto delle regole” e non nasconde la sua contrarietà al provvedimento del Governo italiano, ritenendo che la nuova legge “violi le normative dell'Ue e sia in contrasto con gli sforzi della Commissione Europea per promuovere l'innovazione digitale a livello europeo, compromettendo così la coerenza e la concorrenza previste nell'ambito del mercato unico digitale”. “Venticinque autorithy di tutta Europa, tra cui l’Italia - aggiunge -, concordano sul fatto che gli accordi di Parity rate imposti da Booking siano soddisfacenti in materia di concorrenza. Per questo, Booking.com è convinta che la clausola Mfn (Most Fovourited Nations), attualmente in vigore in quasi tutta Europa, contribuisca a rendere più trasparente il mercato, a una corretta concorrenza tra i portali di prenotazione online e sia in grado di favorire il turismo globale mantenendo prezzi bassi per i consumatori”.

Gli impegni
La piattaforma dichiara comunque il suo impegno nel “valutare gli effetti di tale legge e aggiornare, dove necessario, gli accordi e i termini generali dei contratti”.

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