“Il nostro obiettivo è far abrogare la norma della legge della Toscana sul turismo che consente agli alberghi di vendere servizi aggiuntivi”. Pier Carlo Testa, presidente della Fiavet regionale, lo dice chiaramente: l’associazione degli agenti di viaggi lotterà contro l’ormai famoso articolo 31, quello che consente agli hotel di vendere pacchetti (esclusi i trasporti).
Una norma che, ricorda Testa, era stata al centro di un acceso dibattito tra le due categorie, quella degli agenti e quella degli albergatori. “Si è combattuto molto su questo articolo - precisa il numero uno di Fiavet Toscana -, ormai è un anno che se ne parla”. Tant’è che la versione approvata, come raccontato anche da Paolo Corchia, presidente di Federalberghi Toscana, è un testo ridimensionato rispetto all’ipotesi iniziale.
Tuttavia, la battaglia di Fiavet Toscana non si ferma. “La norma approvata è in contrasto con il Codice del Turismo - prosegue Testa -: vista la definizione di ‘pacchetto’ contenuta nel Codice stesso e le regole richieste per venderle”. Poi, il presidente degli agenti toscani elenca: “Innanzitutto, la questione dell’aliquota Iva e dell’applicazione del 74ter. Poi, il fatto che chi fa pacchetti deve avere un direttore tecnico. Poi, l’assicurazione Rc a favore del cliente. E ancora, il Fondo di garanzia”.
La questione della concorrenza
Ma non finisce qui. Oltre all’aspetto normativo, Testa richiama quello della “concorrenza, in quanto ci sarebbe una disparità di trattamento: qualcuno potrebbe vendere pacchetti senza avere i requisiti richiesti alle agenzie di viaggi”.
Possibili soluzioni? “Una strada possibile - conclude Testa - sarebbe quella di mettersi d’accordo, costruendo reti d’impresa o partnership che coinvolgano alberghi e agenzie di viaggi. Aiuterebbe anche un tessuto economico fatto sostanzialmente da microimprese”.
Insomma, “non è finita qui”, conclude Testa.
