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Match Point Roscioli
Roma, il Giubileo
e gli hotel: “È tempo
di cambiare marcia”

di Remo Vangelista

Tempi duri per gli albergatori. Insidie e concorrenti sempre dietro l’angolo.

Gli albergatori si svegliano al mattino,  fanno un giro sulla Rete e scoprono che sono arrivati nuovi competitor.  Quelli che affascinano e sparano prezzi impossibili. Finiti i tempi dove non era necessario fare pubblicità o essere presente sui social. Ora devono presidiare tutte le aree e inventarsi il mestiere ogni giorno.

Anche un imprenditore di alto profilo come Giuseppe Roscioli scuole la testa e ammette che ormai nulla è più come prima. Il presidente degli albergatori della Capitale in questa intervista spiega come è cambiata Roma con l’avvento di nuovi forme di ospitalità e dice la sua sull’eterna discussione italica: l’assenza di una grande catena italiana con una presenza forte nelle grandi città.


Roscioli, dicono che Roma sia cambiata molto negli ultimi anni sul fronte del ricettivo.
Oggi siamo di fronte ad una forte offerta anomala, per non parlare dell’abusivismo che esiste e si sente sempre più. Certo che la città è cambiata, ma non credo in meglio per il mondo degli albergatori.

Però anche in questo settore ci sono leggi. Sono chiare o lasciano dubbi?
Esiste una legge regionale che dovrebbe essere applicata alla lettera. Mi fermo però perché dovrebbe bastare questo per sgombrare subito il campo da chi non opera dentro i parametri della legalità.

Tutto questo pesa anche sulle tariffe?
Esiste un dumping molto forte da parte di certi soggetti. Noi albergatori non possiamo combattere ad armi pari perché quella larga fetta di abusivi non paga le tasse.

Spaventati dalla crescita di Airbnb?
(Un lungo silenzio n.d.r.) Nella Capitale contano su 18 mila appartamenti, un bel esercito. È un fenomeno della rete che per ora non mostra segni di cedimento.

Insomma, la categoria degli albergatori romani è destinata a sparire?
Siamo sempre meno e intanto crescono gli immobiliaristi. Quelli che stanno diversificando gli investimenti e oggi trovano occasioni di business sul mercato non solo della nostra città.

C’è ancora spazio per una catena alberghiera italiana di peso?
In Italia non ci sono le caratteristiche tecniche per dare redditività all’investimento e questo ha frenato le scelte di alcune società. Il nostro Paese avrebbe necessità di portare a termine alcune riforme importanti per dare ossigeno e spazio al nostro comparto. Forse anche per questo siamo poco appetibili per le società estere.

Periodo difficile dunque, con i turisti stranieri sempre più attenti ai costi.
Sino a qualche anno fa i turisti spendevano con più leggerezza, mentre oggi notiamo una contrazione su tutto l’asse. Dai periodi di pernottamento allo shopping tutto avviene in modo più attento.

Però il Giubileo poteva e doveva cambiare tutto giusto?
Dobbiamo proprio commentare ? perché…

Il tema sembra in qualche modo dargli fastidio…

Dicevamo sul Giubileo?
Che doveva sommergere la città di bus pieni di turisti e invece non è andata così. Noi albergatori abbiamo sempre detto che l’evento non avrebbe raggiunto le cifre record che raccontavano in giro. E infatti non si sono viste le carovane di turisti. L’occasione è persa ormai. Si poteva gestire meglio di sicuro.

Parliamo di Giuseppe Roscioli imprenditore, 2 figlie, tifoso della Roma e appassionato di tennis. Lei si definisce una persona equilibrata. Di questi tempi non è un difetto…
Non  mi faccio mai prendere dall’entusiasmo o dalla depressione sono fatto così. A proposito di difetti penso che a volte dovrei cambiare marcia.

Magari rischiare di più?
Come imprenditore rischio poco, sono tranquillo. Forse dovrei osare ogni tanto. Sarebbe utile a trovare nuove vie.

Dice tutto questo con voce sottile. Durante l’intervista mai un’alzata di toni o un momento di critica feroce. Come quei politici che sanno cogliere la domanda sempre in anticipo e infilano risposte equilibrate. Raro.

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