"Il vero concorrente da cui guardarsi? Airbnb". Dai padiglioni di Sia
Guest, Larry Mogelonsky, il fondatore di Lma Communications, suona l'allarme. "Un rapporto difficile, quello tra albergatori e portali di prenotazione online - dice -, ma occorre adeguarsi per sopravvivere".
Oramai è solo il prezzo a fare la differenza, "ma - sentenzia - finché le Ota faranno tutto questo saranno loro a fare soldi, e non voi albergatori. Hanno programmi di fidelizzazione, hanno le mailing, i dati delle carte di credito, cioè tutto quello che voi non avete".
Par quanto riguarda, poi, Airbnb, Mogelonsky sottolinea: "Ha il sito migliore di tutti, dove le informazioni sono complete e gli ospiti possono dare un punteggio, e nessuno sa gestire un hotel con la
stessa competenza, ma non hanno tasse e non fanno nulla per la sicurezza".
È qui, su quest'ultimo punto, che gli albergatori devono lanciare i propri contromessaggi, puntando sulla correttezza in termini di sicurezza delle strutture e di servizio, inclusi gli spazi ove socializzare. "Airbnb - ha fatto notare - non dà tutto questo".
Sulla questione della parity rate Mogelonsky fa una raccomandazione agli operatori del settore. "Se avete già un contratto di parity rate, i nuovi provvedimenti non potranno influire. Ma cercate di non avere più contratti".
Infine un'altra questione: Online travel agency sì, o no? Il dilemma è di una certa importanza. "Potete abbandonare le Ota, ma dovete trovare una buona strategia alternativa - avverte il guru -, perché sono potenti e brave. E se deciderete di staccarvi da loro, dovrete subito lavorare su programmi di fidelizzazione, anche obbligando il vostro personale del front desk a profilare tutti i clienti".