Ultimo aggiornamento alle 10:09
|

"Meno burocrazia e frammentazione", la ricetta di Palmucci per attrarre investimenti

Gli hotel italiani tornano a essere attrattivi. Le recenti manovre che hanno visto protagonisti, da una parte, il mondo assicurativo con Unipol intervenuta nella fusione tra Ata e Una Hotels e, dall’altra, i big player internazionali come Marriott, Starwood, Accor e Hilton che stanno realizzando investimenti sul nostro mercato, sembrano segnare una nuova epoca per l’albergatoria italiana.

Secondo Giorgio Palmucci (nella foto), presidente Confindustia Alberghi, lo scenario che si sta disegnando ha tutte le potenzialità per segnare la svolta del comparto, a condizione che sappia lasciarsi alle spalle la dimensione parcellizzata e familiare che lo contraddistingue e darsi invece una dimensione industriale. A questo si affianca poi la necesstà di snellire la burocrazia e alleggerire i costi di mutui e canoni.

“Tutto quel che può imprimere un approccio più industriale al settore è benvenuto - dichiara Palmucci in un’intervista pubblicata nei giorni scorsi da Affari e Finanza di Repubblica -. A parte far nascere catene a carattere industriale, la vera rivoluzione sarebbe riuscire ad affermare semplici reti di imprese in cui gli operatori si promuovano in modo più coordinato”.

Il riferimento è all’ipotesi che l’hôtellerie tricolore possa vedere l’affermarsi di un campione nazionale, a capitali italiani: “Credo poco a un unico player che sappia essere primo in vari settori, dal business al leisure, dalle 4 alle 5 stelle – rileva Palmucci -. È più plausibile immaginare più operatori con specifici target di clientela”.

Un dato è certo: il comparto dallo scorso anno sta registrando un’inversione di tendenza, dopo un’infilata di annate in calo sul fronte presenze e ricavi. “Siamo lontani dai dati 2007-2008, ma la quota di stranieri sta crescendo nel segmento leisure – mette in luce Palmucci -. Nel primo quadrimestre i ricavi per camera occupata sono cresciuti del 3,3 per cento e il totale ricavi del 4,5 per cento”.

Leggi anche: Giorgio Palmucci, Aica
/* */

TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? ISCRIVITI A TTG REPORT, LA NEWSLETTER QUOTIDIANA

Commenti di Facebook


Torna su
Chiudi