Ultimo aggiornamento alle 13:14
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La Germania si pronuncia contro la parity rate per gli hotel

L'alta corte regionale di Dusseldorf ha dato ragione agli albergatori tedeschi.

L'azione intentata contro il portale di prenotazione Hrs sull'obbligo della clausola Mfn, già giudicata contraria alle regole della libera concorrenza dall'Antitrust tedesca, viene confermata come valida, visto che la corte di Dusseldorf ha rigettato il ricorso presentato dal portale di prenotazione.

Si prevedono tempi difficili, quindi, per le Olta in Germania, visto che, si legge nel comunicato degli albergatori tedeschi, "l'Antitrust stava attendendo la sentenza della corte prima di agire anche nei confronti di Booking.com ed Expedia".

“Si conferma in tutti i Paesi la validità delle ragioni che sosteniamo – commenta il direttore generale di Federalberghi in Italia, Alessandro Nucara – e ci auguriamo che anche l'Antitrust italiana segua la linea della Germania. La clausola Mfn è vessatoria e contraria alle libera concorrenza". Federalberghi è in attesa del pronunciamento dell'Autorità garante della concorrenza sul procedimento nei confronti di Booking.com, che dovrebbe concludersi nel mese di aprile.

“La sentenza tedesca ci fa ben sperare sugli esiti in Italia – aggiunge Nucara – anche perché le proposte avanzate da Booking non ci sembrano sufficienti".

Leggi anche: Antitrust, Federalberghi
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