Ultimo aggiornamento alle 15:29

Ho visto cose...

Francesco Zucco, giornalista di TTG Italia
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Tranquilli, Facebook non farà fallire la vostra agenzia

La propria pagina Facebook è un po' come un figlio. Sembra sempre eccezionale, anche quando non è così.

C'è una fase, che generalmente coincide con i primi mesi di vita, dove il cervello dei genitori diventa a tratti un orpello quasi inutile. Chi di voi ci è passato, probabilmente lo ricorda: quegli istanti in cui voi raccontate le mirabolanti prodezze del piccolo e il vostro interlocutore si limita a guardarvi con un sorriso imbarazzato, a metà tra la cortesia e la compassione.

Ripensandoci ora, avevano ragione loro. Adesso, con un minimo più di freddezza, capisco che esiste una certa differenza tra il protendere la manina verso una palla di gomma e risolvere un'equazione a sedici incognite.

Non ridete. Venti mesi fa non lo capivo. Ho avuto bisogno di guardare le cose con un certo distacco per comprendere ciò che separa un vocalizzo da un'impresa epica in grado di cambiare le sorti del mondo.

A volte, con i profili Facebook (ormai quasi tutte le agenzie di viaggi ne hanno uno) accade un po' la stessa cosa: allo sguardo di chi l'ha creata sembra funzionale, irresistibile, rivoluzionaria. Chi la vede, invece, si limita a guardarla con un sorriso imbarazzato, a metà tra la cortesia e la compassione (no, non avete un déjà-vu: è esattamente la frase che ho utilizzato prima).

I social network non sono un obbligo, sono uno strumento. E, come leggevo tempo fa su minimarketing.it, bisogna ricordarsi che

"nessuno finora è mai fallito per NON esserci stato, su di un social"

Insomma, piuttosto che avere una brutta pagina Facebook, meglio non averla, sostengono molti esperti. Perché un bambino fa comunque sempre tenerezza. Un profilo social no.

È, in fondo, lo stesso discorso su come 'vestire' l'agenzia. Anche la pagina Instagram, Facebook o altro hanno bisogno dell'abito adatto.

Ps: C'è poi un caso estremo: quelli che usano il profilo Facebook per postare le foto dei figli commentando esaltati le 'prodezze'... Ma questo è un altro discorso...

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