Flûte di Cristal alla mano, sorriso sbiancato all'occorrenza, qualche capo
griffato e il passepartout per il mondo dorato è presto servito.

In tempi di crisi anche il lusso abbassa l'altissima guardia e apre le porte alla 'common people', per dirla pulita. Dopo l'invito al pubblico ad accedere alle lounge degli hotel più chic del mondo per happy hours, pre-dinner, enjoy lunch e similari, da Parigi a Los Angeles, da Londra ad Amsterdam anche la pigrissima Italia si adegua.

Si riparte da Torino, con la nuova gestione del Golden Palace, cinque stelle nato per le Olimpiadi 2006 e da poco tornato a nuova vita. Con la serata 'aperitivo italiano' anche i torinesi meno abbienti possono tuffarsi in un clima da Billionaire e assaporare un po' di vita patinata.

A patto di recuperare una giacca, anche di dubbio gusto per gli uomini, e dei tacchi, possibilmente vertiginosi e di dubbiosissimo gusto, per le signore.

E poi si sa, tra musica leggera e un calice di Veuve Clicquot, tutto gira
più facilmente e con un po' di audacia e dopo aver stabilito il giusto eye
contact, come la scuola dei parties newyorkesi insegna, si può tentare
qualche approccio e magari anche spuntarla con la dama o il gentlemen
adocchiato.

Poi c'è anche chi alle mode non si accoda ma le anticipa proprio. Gli
olandesi sono pionieri in questo e negli hotel, anziché fomentare incontri e relazioni, offrono divorzi. Basta prendere un volo per i Paesi Bassi, contattare Jim Halfens, primo divorce planner della storia e con 2.500 euro si risolve tutto nel tempo compreso tra la colazione e la cena.

Addio al vecchio partner senza giri di tribunali, litigi, avvocati costosi e
tutto il resto. Ma per il romanticismo italico queste sono tutte cose da gente nordica. Meglio la poesia e l'estasi del momento e, soprattutto, meglio intonare, con voce timida e stonata, 'champagne, per brindare a un incontro'. Che per il resto c'è sempre tempo, suvvia.

Twitter @SGianuario