Un momento di forte crescita. È quello che sta attraversando l’industria turistica della Croazia.
"Negli ultimi dieci anni siamo cresciuti molto - ammette Dario Matosevic, direttore dell’Ente nazionale croato per il Turismo -. Basti pensare che nel 2011 l’incremento degli arrivi italiani rispetto all’anno precedente è stato del 13 per cento”. Sono stati, infatti, 1 milione 150mila gli italiani che l’anno scorso hanno scelto di passare le proprie vacanze in Croazia, facendo registrare 5 milioni di pernottamenti. Il bacino d’utenza italiano si posiziona così sul terzo gradino del podio per gli arrivi internazionali, dopo la Germania e la Slovenia. In totale nel 2011 sono approdati in Croazia 10 milioni di turisti internazionali, alzando di 8 punti percentuali il trend degli arrivi e del 6 per cento quello dei pernottamenti.
Con 1.777 chilometri di coste, 1.244 isole, 8 parchi nazionali e 7 luoghi sotto la protezione dell’Unesco, il punto di forza del turismo croato risiede nelle bellezza naturalistiche, in particolare in quelle marine, che la destinazione può offrire. Ma oltre a questo “ultimamente si sta sviluppando anche un tipo di vacanza particolare, interessata ai prodotti dell’entroterra croato e agli aspetti enogastronomici - spiega il direttore dell’ente -. Stiamo facendo notevoli passi avanti nella gastronomia e nel turismo legato alla viticoltura”.
L’ente del turismo promuove poi tipologie di vacanza alternative, che vanno nella direzione dell’ecoturismo e della vacanza attiva legata allo sport. “Il nostro punto di forza vuole essere la qualità - conclude Matosevic -, con un occhio di riguardo anche verso il turismo sostenibile”.
Con un’offerta molteplice, la Croazia punta a soddisfare ogni tipo di target: perfetta per chi ama la vacanza in barca, per le famiglie con bambini, per le giovani coppie in cerca di relax, così come per un cliente più giovane in cerca di divertimento e movida estiva.