In ordine sparso per non sbagliarsi. Roberto Colaninno dopo qualche settimana di silenzio ha deciso di salire alla ribalta per dire la sua sulla questione Alitalia.

Come presidente ha ascoltato esperti e profeti raccontare di tutto sulle sorti della linea aerea. Poi un bel giorno attraverso le colonne del Sole 24 Ore ha dato la sua versione della faccenda. Tra sberle a manager poco efficienti e pochissima autocritica, l'attuale numero 1 di Alitalia ha detto ancora una volta che la compagnia "ora è un'occasione". Bisogna capire per chi, visto che i tanto attesi soci francesi negli ultimi giorni hanno mostrato qualche perplessità.

Nell'intervista al quotidiano di Confindustria Colaninno analizza l'ingresso in campo della "cordata dei patrioti" e rimarca che: "Alitalia è un marchio straordinario", poi sulla sua posizione sottolinea che "non mi hanno cacciato, ho avvisato che avrei passato la mano".

Ma la stoccata al suo management non tarda ad arrivare perché "Alitalia ha un ottimo management se si considerano piloti, caposcali, personale di volo e responsabili della 'macchina'. Al contrario abbiamo commesso errori negli anni scorsi su commerciale, marketing e comunicazione. Non  sono stati all'altezza della sfida".

Ma in fondo la girandola di manager proprio nelle aree strategiche come commerciale  e marketing non è stata fatta nel pieno silenzio, anzi.
Sicuramente le decisioni sono passate anche in cda e quindi questa dichiarazione lascia stupiti. Come l'accusa lanciata all'ex a.d. Rocco Sabelli che secondo Colaninno "si è concentrato sui ricavi collaterali al servizio aereo, ma la vera criticità riguardava rotte e destinazioni". Vero ma in quella fase la compagnia però mostrava segnali di inversione e Sabelli rimane secondo molti esperti uno dei migliori a.d. passati in Az.  

Sul socio Air France il presidente ha detto che: "Af vuole massimizzare le condizioni favorevoli per ridurre al minimo i suoi rischi finanziari". Malgrado tutto, non possiamo dare torto ai cugini francesi.

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