Ultimo aggiornamento alle 12:33
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Reti d'impresa:
come vincere
il bando Mibact

di Cristina Peroglio

L'apertura del bando da 8 milioni di euro per le reti d'impresa del turismo lanciato dal Mibact qualche mese fa ha attirato l'attenzione del comparto.

A gettare un po' di luce sui tempi e le prospettive economiche del bando ha contribuito l'incontro realizzato dalla Provincia di Torino sul tema 'Reti per il turismo: opportunità e finanziamenti per le reti d'impresa', organizzato dall'assessore alle attività produttive della Provincia Ida Vana.

Due i punti fondamentali del bando Mibact: innanzi tutto la scadenza. Per partecipare è necessario presentare un progetto con rete d'impresa costituita con atto notarile entro il 9 maggio prossimo. Tempi non lunghissimi, quindi, per concorrere ai fondi messi a disposizione.

"Si prevede – ha fatto presente Luisa Nicotera, rappresentante della commissione Turismo della conferenza delle Regioni e Province autonome – che saranno finanziati circa 40 progetti, ai quali spetterà un contributo massimo ciascuno di 200mila euro, a fronte di  un investimento previsto di 400mila euro". Il primo step per accedere al bando sarà ottenere il parere favorevole della Regione di riferimento a cui farà seguito una seconda approvazione effettuata da un nucleo di valutazione sulla bontà del progetto. Le aziende coinvolte nella rete dovranno essere minimo 10, con l'eccezione dei consorzi, che già rappresentano numerose imprese e che quindi potranno unirsi in numero inferiore.

I progetti finanziati, per reti che dovranno essere composte solo la piccole e micro imprese (le medie imprese sono escluse), "sono tutti rivolti ad una riduzione dei costi per le imprese facenti parte delle reti – precisa Nicotera – ma non sono stati fissati cluster di riferimento. Quindi, si spazia da amministrazione e gestione, all'acquisizione di beni e servizi, dalla promocommercializzazione online ai pacchetti turistici innovativi. Un maggiore punteggio verrà assegnato a chi avrà un supporto da parte dell'Enit".

Le reti d'impresa, però, sono uno strumento "che non va bene per tutti i i tipi di attività – ricorda Massimiliano Bellavista, titolare di Keirion, facilitatore per reti d'impresa -. Ad esempio, tema sensibile per il turismo, il contratto di rete d'impresa non prevede la presenza di nessun partner internazionale". Il dato fondamentale per costituire una rete è che abbia una progettualità di lunga durata (dai 3 ai 5 anni) e che sia quindi sostenuta da "un progetto robusto – spiega Tessa Zaramella, servizio programmazione attività produttive della Provincia di Torino – supportato da uno studio di fattibilità, una business idea forte, che garantisca riduzione dei costi e aumento dei fatturati e dei margini e la presenza di una realtà imprenditoriale leader".

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