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Aziende nel dopo-crisi: le figure professionali più richieste

Sono le figure professionali multisettoriali quelle che nei prossimi 12 mesi saranno più richieste dalle aziende italiane.

Con i primi segnali di ripresa dalla crisi economica, la percezione è infatti che le imprese stiano cominciando a rimettersi in moto, generando ricerche di personale in particolare per ruoli considerati 'crossover', cioè a cavallo di diverse discipline, in grado di muoversi con agilità verso l’acquisizione di nuovo business.

Secondo un’elaborazione di Hays, società multinazionale di selezione del personale, come spiega un articolo su Event Report, sarebbero 7 le competenze e le attitudini professionali maggiormente richieste ai candidati da inserire nei propri organici.

1. La terza lingua e un po’ di cosmopolitismo
La necessità delle aziende di espandersi sui mercati internazionali rende imprescindibili, per manager e dipendenti, trasferte di lavoro, anche di media durata. I professionisti che si dimostrano disponibili a cambiare paese, anche se solo per alcuni mesi, hanno certamente una carta in più da giocare in fase di selezione. L’internazionalizzazione porta con sé l’esigenza di essere a proprio agio con lingue e culture diverse dalla propria. Oggi è importante parlare almeno una terza lingua, oltre all’italiano e all’irrinunciabile inglese, e in futuro diverrà essenziale.

2. Non si deve mai finire di imparare
Il mondo del lavoro sta cambiando e le aziende puntano a selezionare professionisti che possano, e vogliano, apprendere nuove competenze. La globalizzazione e l’evoluzione tecnologica stanno creando i presupposti perché i dipendenti possano imparare e rispondere non solo alla propria azienda, ma anche alle mutevoli esigenze del mercato. Con questo in mente, i candidati devono soddisfare non solo le competenze specifiche necessarie per ricoprire un determinato ruolo, ma anche possedere una certa predisposizione all’apprendimento.

3. Ognuno deve saper fare i propri conti
Le aziende continueranno ad adottare politiche di riduzione dei costi e le figure ricercate devono essere in grado di limitare le spese negli ambiti in cui operano, apportare tagli di budget, negoziare migliori offerte economiche con i fornitori e, dove previsto dalle loro mansioni, anche con gli istituti di credito. In altri termini, occorrono professionisti che, in aggiunta alle proprie competenze primarie, sappiano gestire e ottimizzare i propri conti.

4. Essere organizzati significa essere produttivi
Con gli organici ridotti al minimo indispensabile, le aziende perseguono la massima efficienza nei processi di lavoro per evitare di sprecare tempo e risorse: personale che sappia organizzarsi e pianificare le proprie attività in maniera efficace è dunque molto ricercato. A qualunque livello, la capacità di organizzare se stessi è un requisito attitudinale considerato indispensabile.

5. Capacità di analisi per elaborare strategie
La capacità delle persone di leggere e analizzare situazioni e dati complessi è, secondo Hays, uno dei principali ambiti su cui le aziende focalizzeranno la propria attenzione nei prossimi 12 mesi. Questa esigenza porta alla ribalta due professioni in particolare, l’IT project manager e l’analista di business, chiamati a rielaborare e interpretare enormi quantità di dati e informazioni (quasi) in tempo reale. L’aumento della richiesta degli “scienziati dei dati” sarà dettata anche dalla necessità di prevedere, riconoscere e decodificare schemi e modelli di dati cruciali per il successo aziendale.

6. Marketing, IT e finanza convergono
Le strategie aziendali vanno nella direzione dell’integrazione di più competenze; in ambito di marketing, per esempio, le imprese cercano professionisti per strutturare piani di marketing che includano appieno anche i canali digital, per comprendere meccanismi e logiche dei quali sono necessarie conoscenze nel campo dell’information technology. Il ruolo richiede richiede inoltre competenze specifiche per gestire budget sempre più complessi e articolati. I professionisti della “vecchia scuola” del marketing, dice Hays, devono aggiornarsi e integrare la proprie competenze se vogliono rimanere competitivi sul mercato.

7. Lo sviluppo di software per non rimanere indietro
Il boom di smartphone e tablet ha stimolato la richiesta di personale con competenze nello sviluppo di software, soprattutto per piattaforme mobile: a fronte dell’inarrestabile richiesta di app e interfacce web sempre più sofisticate, i professionisti in grado di confrontarsi con sistemi informatici avanzati sono relativamente pochi, e Hays prevede che questa carenza costituirà un problema per le aziende che genererà una forte domanda per candidati con profili specializzati.

Leggi anche: recruiting, eventreport.it
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