"Dare la possibilità agli investitori di poter usufruire di un trattamento fiscale adeguato e competitivo, legato anche a fattori meritocratici".
È la ricetta di Ennio Baratella, destination manager di Roma, per Il foglio bianco di TTG. Un punto di vista diretto che arriva da esperienze di lavoro.
Racconta Baratella nella sua lettera a TTG: "Vengo oggi da una riunione con un gruppo di investitori esteri (orientali) interessati a valutare opportunità in Italia nel turismo e nelle energie rinnovabili. Struttura possente con capitali impressionanti, ma spaventati dalla burocrazia italiana e relativi tempi biblici per valutare ogni opzione di sviluppo. Mi dicono cosa cercano, e sarebbero ben orientati anche nel nostro splendido Sud, ma sanno perfettamente come stanno le cose".
Secondo Baratella, invece, l'equazione semplice dovrebbe essere "investo, creo occupazione, punto ad avere una stagionalità ampia (anche totale) e sulla base della stagionalità l'investitore potrà godere di ulteriori incentivi. Quindi, più allungo la stagione più vengo premiato in tassazione. Del resto, sappiamo tutti che potranno trarne giovamento tutta la filiera economica circostante giusto?". In aggiunta servirebbero poi tempi brevi per valutazioni e rilascio concessione, una tempistica che valuti il progetto e l'impatto ambientale con un massimo di 6 mesi da presentazione domanda e dossier.
"Certezza del Diritto è poi l'altra spina dolente che mette paura - aggiunge Baratella -, sapere che una volta avviata l'operazione, avuto la concessione, il regime fiscale fissato, non si faccia dietro front (accaduto 3 volte in 18 mesi sul Fronte Rinnovabili). Speriamo che si faccia presto - conclude -, poiché non sopporto più la solita domanda-sentenza: ma se lei fosse in un imprenditore straniero investirebbe (ora) in Italia?".
