Ultimo aggiornamento alle 16:58
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TURISMO IN PARLAMENTO - Fabio Piraino, Ego Travel Tour Operator: "Ripartire da zero"

A ognuno il proprio ruolo. Magari anche per legge. È la richiesta di Fabio Piraino, Ego Travel Tour Operator, nel suo dettagliato intervento per l'iniziativa 'Turismo in Parlamento' lanciata da TTG Italia.

Mi presento brevemente - sipiega Piraino -: con un gruppo di imprenditori davvero ottimisti mi sono accollato l’incarico di sviluppare e lanciare sul mercato un nuovo tour operator incoming con sede a Catanzaro. Prima di intraprendere quest’avventure sono passato attraverso varie esperienze nei vari reparti del tour operating, dal booking alla programmazione fino al commerciale con una parentesi anche alla direzione di villaggi turistici.
 
La mia idea è utopistica e la intitolerei: “Categoria A illimitata, categoria B e tour operator, significano ancora qualcosa qualcosa?”
 
Secondo me bisognerebbe azzerare tutto e ripartire da un codice etico e dall’istituzione di una filiera di produzione e distribuzione. È assurdo ciò che succede oggi sul mercato a causa dell’impreparazione e della mancanza di etica e rispetto. Io penso che ci siano specifici livelli di mercato da rispettare prima di arrivare al cliente finale:

1.       Produttore del singolo servizio (hotel, vettori, bus, guide turistiche, ristoranti ecc)

2.       Tour operator

3.       Agenzie di viaggio (singole e organizzate in network e gruppi d’acquisto, ma tutte allo stesso livello)

4.       Cral, associazionismo

5.       Cliente generico

 
Ogni posizione ha un ruolo specifico evidente, e, nell’ambito della propria posizione, dovrebbe essere tenuta al rispetto dei segmenti a lui sovrastanti e sottostanti.
 
Questa è una regola che vale nella mia azienda, anche se mi rendo conto che questo ci porta molto spesso a cocenti delusioni. Se si riuscisse ad istituire, anche per decreto legge, un filiera del turismo, questo gioverebbe a tutto il comparto perché fungerebbe da garanzia di lavoro e di posto di lavoro per tutti (...).

Io penso che ognuno, nel proprio ambito ben definito, debba muoversi adottando politiche commerciali libere, ma nel rispetto dei segmenti, per cui un t.o. può vendere solo ad agenzie di viaggio e un cral può comprare solo da agenzie di viaggio.

Il ruolo dell’albergatore è più delicato in quanto da sempre l’albergo ha trattato il cliente in maniera diretta. Quello che secondo me dovrebbe essere il ruolo di un albergo, andrebbe definito in 2 casi specifici: dentro o fuori.
Dentro: l’hotel che si avvale della distribuzione dei t.o. accetta il rispetto dei ruoli, realizzando nella propria politica di vendita i diversi livelli tariffari di mercato che gli permetteranno di dialogare direttamente con i vari segmenti nel pieno rispetto della parity rate. Ciò determinerebbe degli indubbi vantaggi in senso economico generale.
Fuori: l’hotel che non si avvale della distribuzione applica politiche di vendita in maniera del tutto libera ed insindacabile. Ma da solo. Oggi ci sono gli strumenti per arrivare a qualsiasi tipo di cliente, se ne hai le capacità ci riesci.
 
Tutto questo è difficile da realizzare, ma non impossibile. Passa attraverso il riconoscimento della categoria professionale (come detto da un contributo che mi ha preceduto). A seguire bisognerebbe istituire una legge nazionale (e non regionale) che determini e definisca i ruoli (...).
 
Tutto questo oggi tutelerebbe la marginalità di tutti e garantirebbe la crescita delle professionalità. In questo momento sembra tutto appiattito e la sensazione è che il nostro settore vada a morire lentamente ogni giorno di più.

Leggi anche: Turismo in Parlamento
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