Ultimo aggiornamento alle 12:39
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Precompilata Iva ai nastri di partenza, ecco come si può accedere al servizio

Sarà lavorabile da oggi il Modello Iva 2023 precompilato, che consentirà a 2,4 milioni di partite Iva, tra professionisti autonomi e imprese, di visualizzare e scaricare il modulo con tutti i dati relativi all’anno d’imposta 2022 inseriti direttamente dall’Agenzia delle entrate.

Un aiuto per i lavoratori
“Un supporto concreto - ha dichiarato il direttore dell’Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini, come riportato da quifinanza.it - messo a disposizione di una significativa platea del tessuto economico e produttivo, in un’ottica di trasparenza e collaborazione”.

Il servizio, disponibile nella sezione ‘Fatture e corrispettivi’ del portale ufficiale dell’ente, dà origine a un documento non bloccato, ma modificabile e integrabile prima dell’invio con una dichiarazione correttiva o integrativa. Il versamento, poi, può avvenire a debito scegliendo la data e il numero delle rate.

Le mosse da fare
Per accedere alla sezione ‘Fatture e corrispettivi’ nel sito dell’Agenzia delle entrate occorre prima fare login con le proprie credenziali. Dopo l’accesso si deve cliccare sulla sezione secondaria dedicata ai ‘Documenti Iva precompilati’. Lì è presente la ‘Dichiarazione annuale Iva'.

L’introduzione della precompilata Iva rientra tra gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per arrivare alla semplificazione dei vari adempimenti nel primo semestre dell’anno. Possono accedervi i soggetti passivi residenti e stabiliti in Italia che effettuano la liquidazione trimestrale ma sono escluse alcune categorie, come le agenzie di viaggi, per le quali sono previsti regimi speciali ai fini Iva.

Nessun obbligo di utilizzo
In ogni caso, aggiunge investireoggi.it, la dichiarazione Iva 2023 precompilata è un supporto, non un obbligo. Il contribuente può decidere liberamente se utilizzarla o meno e ha la facoltà sempre e comunque di scegliere la strada ordinaria. Chi non la presenta entro il 2 maggio 2023 può ancora farlo entro i 90 giorni successivi pagando una sanzione di 25 euro. In questo caso si parla di dichiarazione tardiva. Dopo i 90 giorni, invece, la dichiarazione è omessa.

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