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Elezioni e ombrelloni: la campagna balneare della politica italiana

Il giorno prima di Ferragosto sarà l’ultima data utile per i partiti per depositare al Viminale i contrassegni e i simboli elettorali, e il 20 e 21 agosto dovranno essere  presentate le liste presso gli uffici centrali elettorali appositamente costituiti nelle Corti d’Appello.

La data del 25 settembre per le prossime elezioni costringerà i politici, ma anche i semplici cittadini, a vivere una strana estate elettorale, una novità assoluta per l’Italia, di solito chiamata al voto in primavera.

Così, quest’anno elezioni e ombrelloni andranno di pari passo, così come la crema solare e il Pnrr, il frittino di pesce e le pensioni, la prova costume e il caro energia, il gelato e il salario minimo.

Chissà se questa versione ‘balneare’ della campagna elettorale saprà coinvolgere gli italiani più del solito: con più tempo libero, al mare o ai monti, gli elettori potrebbero seguire di più e meglio i temi proposti dalle diverse forze in campo, e al 25 settembre sorprendere tutti, recandosi in massa alle urne.

Oppure sarà l’opposto, e il disinteresse per la politica prenderà il sopravvento, complice il clima vacanziero, le passeggiate sul lungomare, le feste in spiaggia.

E cosa si inventeranno i partiti per andare a convincere gli italiani sotto l’ombrellone, al lago o arrampicati sui monti?

Superati i limiti di ogni comunicazione politica, la possibilità di vedere il venditore di cocco sostituito da qualche leader di partito non è così lontana. E non stupirebbe che i gestori dei rifugi o delle baite di montagna avessero qualche ospite speciale da accogliere nell’estate. C. P.

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