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Turismo buono e cattivo
l’appello a Garavaglia

di Isabella Cattoni

Un problema di chiarezza. Ma anche di tempestività. Sono tante le voci di esponenti del turismo organizzato che si sono levate chiedendo una maggiore attenzione del Governo per una presa di posizione anche sui viaggi a medio e lungo raggio. Perché non c’è un turismo ‘buono’ e un turismo ‘cattivo’, e di sola Italia non si vive, soprattutto nei mesi a venire.

“Ancora nessuna buona notizia in termini di apertura dei corridoi turistici. E in tanto sul Mar Rosso in luglio ci sono centinaia di voli operati dalle diverse compagnie. Ma ancora niente charter” commenta il presidente di Astoi, Pier Ezhaya.

Cambio di passo
Durante l’incontro tenutosi a Napoli nei giorni di Bmt con il  ministro del Turismo Massimo Garavaglia, gli esponenti di molte associazioni di categoria non hanno mancato di sottolineare l’urgenza del cambio di passo, e non solo sulle regole e sui viaggi a lungo raggio.

“Ringraziamo il ministro per gli sforzi compiuti stanziando contributi alle aziende – ha sottolineato Sergio Maione, presidente sezione turismo dell’Unione Industriali di Napoli – ma allo stesso tempo non comprendiamo l’esclusione delle aziende che fatturano oltre 10 milioni di euro. Inoltre, speriamo nella possibilità di allungare i finanziamenti da 6 a 10 anni, al centro del dibattito con l’Ue”.

Torna sulla necessità di apertura all’estero Pier Ezhaya, che specifica come “c’è molta voglia di ripartire. Occorre certamente sostenere il turismo nazionale, ma senza precludere l’apertura di corridoi turistici. Chi vuole ridurre tutto a uno scontro fra fazioni pro Italia e pro estero sbaglia. Il turismo è un valore unico e non va dimenticato che i viaggi in Italia, Grecia e Spagna rappresentano solo il 15% del turismo organizzato”.

Quale futuro
Il nodo è proprio questo: “Noi e le nostre aziende lavoriamo 12 mesi all’anno – tuona Franco Gattinoni, presidente di Fto -. Dobbiamo fare i conti anche con i mesi da settembre in poi. Siamo molto preoccupati, perché nel turismo serve programmazione e occorre lavorare sull’estero in modo ‘bidirezionale’, sia sul fronte incoming sia su quello outgoing”.

Intanto, i finanziamenti promessi “dovrebbero arrivare, anche se fino ad ora non abbiamo avuto riscontri”.

Due direzioni
Sulla ripartenza nelle due direzioni, incoming e outgoing, si concentra anche il presidente di Fiavet Nazionale Ivana Jelinic, “È il momento di stringere i denti e buttare il cuore oltre l’ostacolo – spiega il presidente -.  Siamo reduci da missioni in Spagna e in Grecia e abbiamo constatato che la macchina turistica si è rimessa in moto, ma è fondamentale ripartire creando corridoi per l’istituzione dei quali chiediamo l’intervento del ministro Garavaglia”.

Perché “il ministro conosce benissimo tutti gli scogli – aggiunge il presidente di Aidit, Domenico Pellegrino -. Siamo in un momento di passaggio, nel quale è necessario superare il guado con l’acqua ancora alta. Diamo atto al ministro di aver messo la faccia per tentare di risolvere i problemi, ma adesso gli chiediamo un aiuto immediato perché non esiste turismo buono e turismo cattivo e fare business all’estero è assolutamente necessario e vitale per le nostre aziende”.

Il ruolo del Sud
Sull’eliminazione delle norme che ancora limitano il turismo si è espresso anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ha sottolineato il ruolo del Sud nella ripresa e il potenziale di crescita della Campania, “se il Governo saprà accompagnare la ripartenza con misure adeguate, evitando di agire solo sull’assistenzialismo”.

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