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Made in Italy e lusso: innovare per vincere, tutti i consigli del Glion Institute

Made in Italy essenza del mondo luxury, un mondo che si muove in mille direzioni e capace di attutire i colpi dei periodi peggiori. “La crisi del settore è contenibile”, afferma Nicoletta Giusti, director Msc Luxury Management and Guest Experience Glion Institute of Higher Education, aprendo il webinar ‘Nuove opportunità per il lusso made in Italy’ organizzato dall’istituto svizzero di alta formazione.  

Un settore gigantesco e indissolubilmente legato ai viaggi, che ora deve fare i conti con i problemi del turismo. “Hospitality, food&wine, fashion sono strettamente intrecciati con i beni di lusso - osserva Giusti -. Pensiamo anche semplicemente agli articoli di alta gamma acquistati come souvenir a Capri o a Venezia, e alla qualità del manufacturing italiano che attrae i visitatori big spender”.

Ma la mission del Made in Italy è guardare al futuro, innovare. “Quando ero in Accor ho visto il gruppo crescere spostandosi dal medium-upscale al segmento lusso grazie a nuovi brand alti - spiega Nicola Cirilli, coo Free2Move -. In Italia si può fare la stessa cosa anche a livelli più bassi, creando sinergie tra hotel e scegliendo l’outsourcing come elemento fondamentale per dare servizi di alto standard attraverso società specializzate”.  

“I manager del lusso devono aprire la mentalità e le imprese devono rinnovarsi continuamente - conclude Giusti -. E l’Italia deve staccarsi da immagini-simbolo diventate ormai vecchi cliché”. S.P.

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